«In Molise mi hanno accusato di voler militarizzare la sanità: non è così. Ma in Molise, Calabria, Campania non puoi non mettere una figura di legalità, sono regioni dove sono agli onori della cronaca i problemi giudiziari. Quindi lo schema sarà questo: un generale e un tecnico, come subcommissario, così si ha una squadra completa. Mi hanno accusata di voler militarizzare la sanità, ma in alcune realtà questo è necessario».
Lo ha detto in un’intervista all’Adnkronos la ministra Giulia Grillo, questo stralcio è riportato dal Quotidiano del Sud e da ilroma.net. Il giorno dopo l’azzeramento del Consiglio superiore di sanità, la titolare della Salute ha aggiunto che «i commissari e i sub commissari alla sanità nelle Regioni saranno generali e tecnici, scelti cioè sia fra figure di legalità che tecniche. Stiamo cercando una figura di legalità e una figura tecnica, lo schema che seguiamo è questo». Conferma, così, le indiscrezioni riportate da settimane su queste colonne: il successore di Frattura nella gestione del piano di rientro sarà un rappresentante di vertice delle forze dell’ordine, anzi delle forze armate. Così pure in Calabria, dove in pole position è dato un generale dei Carabinieri. In Molise, invece, dovrebbe essere designato un generale della Guardia di Finanza.
Quello che colpisce è il motivo della scelta, il riferimento ai «problemi giudiziari» che sono «agli onori della cronaca». Oltre a un altro dato non trascurabile: Grillo dice «stiamo cercando». Non c’erano già i nomi? Ad ogni modo, sembra oramai pacifico che le nomine saranno decise in Cdm dopo il varo della norma sull’incompatibilità fra i presidenti di Regione e i commissari.
Sempre ieri, in Molise la ministra ha incassato l’appoggio del comitato Pro Cardarelli che con il suo nuovo presidente Tommaso Iocca ha dichiarato: «Saremo al fianco dei tecnici. Aspettiamo fiduciosi perché la ministra ha dato segno di discontinuità con il Consiglio superiore di sanità, ce lo aspettiamo rispetto alla politica dei precedenti governi regionali. Non sappiamo nulla di quello attuale ma ci aspettiamo che la ministra ci dia la possibilità di rimediare a quelli che secondo noi sono dei danni quasi irreparabili».
Il Comitato chiede di riportare al Cardarelli tutte le specialità perché «abbiamo sempre trovato un errore la dispersione, la periferizzazione dei servizi e delle capacità». Nel mirino resta in particolare la mancanza della neurochirurgia nell’ospedale regionale e le liste d’attesa. Iocca ha annunciato la volontà di promuovere una class action: «La legge dice che bisogna dare il servizio e nei tempi, il cittadino è costretto a rivolgersi per questioni di urgenza a una struttura privata a quel punto ha diritto al rimborso».

Un Commento

  1. Michelangelo Bertazzoni scrive:

    Non capisco dove sia lo shock. La memoria corta è il peggior alleato di chi vuole costruire qualcosa di buono. Di guai giudiziari qualcuno ne ha avuti in passato, poi possiamo sempre dire che c’è il sole quando invece ci sono fulmini e saette. Che a certi organi di stampa non vada bene tutta questa attesa (così come non va bene a me) ci sta, ma che si debba puntare il dito contro affermazioni veritiere non risponde a un criterio di obiettività. Se fossimo stati così bravi, non avremmo avuto tutti questi problemi, non vi pare? O piuttosto a vostro figlio continuate a dire che è bravo quando riporta un quattro da scuola? Io gli dico che è un somaro!

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