Anche il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta cautelare del Forum per la sanità pubblica: il protocollo fra Asrem e Neuromed per le emergenze neurochirurgiche resta in vigore.
La polemica finita davanti al tribunale amministrativo è una delle più roventi della sanità molisana.
Chiuso il reparto di neurochirurgia del Cardarelli, per mancanza di personale, la sua riattivazione allo stato è impedita anche dal decreto Balduzzi, per il quale specialità quali neurochirurgia e cardiochirurgia sono accreditabili in regioni con oltre 600mila abitanti. Quando l’azienda sanitaria disattivò il reparto firmò con Regione e Neuromed un protocollo per il trattamento delle emergenze che afferiscono all’ospedale del capoluogo: i medici della struttura di Pozzillli operano al Cardarelli nei casi in cui il paziente non sia trasportabile all’Irccs, l’intesa disciplina comunque anche i trasferimenti al Neuromed.
Contro questo assetto il Forum ha proposto ricorso al Tar con gli avvocati Giuseppe Ruta e Mariano Morgese. Del protocollo ha chiesto, prima dell’annullamento, la sospensiva. Il Forum ha prodotto anche istanze istruttorie che puntano a dimostrare che alcuni decessi sono ‘causati’ dall’attuale assetto delle reti tempo dipendenti, richieste respinte dal Tribunale amministrativo che ha detto anche no alla sospensiva e fissato l’udienza di merito il 20 febbraio.
Il Forum ha fatto appello a Palazzo Spada, la discussione giovedì. A difendere le ragioni del Neuromed, Salvatore Di Pardo. Ieri mattina l’ordinanza della Terza sezione del Consiglio di Stato che ha respinto l’appello cautelare rilevando che «la fissazione (…) dell’udienza pubblica dinanzi al giudice di primo grado per il 20 febbraio 2019 è tale da elidere il periculum in mora, anche in considerazione del fatto che i temi sollevati, connotati da indubbia complessità, esigono l’approfondimento proprio del giudizio di merito».
Soddisfazione trapela dai vertici del Neuromed, soddisfazione rimarca l’avvocato Di Pardo per il quale è l’intero impianto della domanda giudiziale del Forum a non reggere. «Questo assetto delle reti d’emergenza – commenta il legale che nel processo davanti al Consiglio di Stato ha assistito pure la Fondazione Giovanni Paolo II – non assegna alcun vantaggio ai privati, come invece sostenuto da controparte. Al Neuromed o alla Cattolica non sono stati accreditati più posti letto, anzi il Neuromed ha subito una decurtazione. I suoi medici, in base al protocollo contestato, operano al Cardarelli garantendo così un servizio pubblico».
Le ragioni dell’Asrem sono state sostenute da Michele Coromano. «In linea generale l’attuale rete è l’unica possibile, sicuramente efficiente ma comunque l’unica possibile. C’è un decreto ministeriale che impone delle scelte e non si può pensare che il nostro sistema sanitario debba fare a meno di due eccellenze. Dal punto di vista processuale – aggiunge l’avvocato Coromano – la misura cautelare non poteva essere concessa: intanto perché il merito è fissato al 20 febbraio e poi non si può chiedere la sospensiva di un sistema se non ce n’è un altro».
r.i.

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