Il tempo si ferma una volta varcato l’ingresso del museo dei Misteri di via Trento: saranno gli Ingegni spogli, la musica in sottofondo, gli ‘abiti di scena’ esposti (quelli originali indossati dai figuranti durante la sfilata del Corpus Domini), o le immancabili foto di papà Cosmo Teberino, che, anche da lassù, continua ad essere presente e a ‘custodire’ una delle più amate e sentite tradizioni del capoluogo.
Ed è così che ci si sente all’improvviso parte di qualcosa di grande, qualcosa che sfida il tempo e che permette, anche a perfetti sconosciuti, di sentirsi ‘a casa’. Un luogo simbolo della città che, in questo particolare periodo dell’anno, diventa ancora più magico e accogliente.
Anche quest’anno, infatti, accanto ai simboli della tradizione campobassana, l’erede di Cosmo, Giovanni Teberino, ha voluto condividere con i cittadini la sua arte in occasione delle festività natalizie. Dal 9 dicembre, infatti, ha aperto i battenti la mostra dal titolo “Natale con i Misteri del Di Zinno”, la speciale edizione organizzata in occasione delle celebrazioni per i 300 anni dalla nascita dell’ideatore dei Misteri. Ogni Ingegno, come sempre, ha il suo presepe abbinato con accanto una didascalia per spiegare, soprattutto ai turisti, come nasce l’idea del maestro Teberino.
Oltre alle 13 Natività esposte nel salone principale, il museo è arricchito da circa 36 presepi.
Quest’anno, proprio per omaggiare il maestro, Teberino ha aggiunto alla collezione tre esclusive Natività legate alla tradizionale sfilata.
Il primo riporta la preziosa firma dell’artista molisano, rinvenuta su alcuni documenti nella chiesa di San Leonardo. «Nella base incandescente – spiega Teberino – si fondono i metalli che, con martello e incudine, formano la geniale struttura degli Ingegni. Dall’incudine nasce la Natività in ferro e in alto i simboli dei Misteri, un angelo ed un diavolo, per omaggiare il grande maestro Di Zinno.
Il secondo, dal titolo “La famiglia-il focolare”, rappresenta appunto una famiglia, la mia famiglia, riunita nel salone, attorno al camino, durante le feste».
Sulle piccole pareti le foto che ritraggono alcuni dei momenti più belli della famiglia Teberino, come il giorno del matrimonio tra mamma Libera e papà Cosmo.
«Oggi al posto del focolare siamo circondati da strumenti tecnologici come tv e I-phone – spiega – dunque spesso viene meno il dialogo tra genitori e figli nonché la dimensione storica del tempo che ci veniva offerta dai nostri nonni».
La terza novità riguarda il presepe ribattezzato “L’albero della vita”, considerato in diverse culture come sorgente di vita. «Le radici, ben salde, sono rappresentate dai portatori degli Ingegni; il tronco, solido e resistente, è riprodotto con una struttura in ferro con i rami e, al posto dei frutti, i bambini vestiti da angioletti, santi e madonne. Rappresenta dunque la vita – aggiunge Teberino – che ci si augura sia sempre piena, come le numerose foglie di un albero e intensa, cercando di cogliere il momento e di non lasciarsi mai sfuggire le occasioni, proprio come i frutti maturi».
Per la sua opera quest’anno è arrivato anche un prestigioso riconoscimento: il Coordinamento nazionale – Mibac (Ministero per i beni e delle attività culturali) ha assegnato a Giovanni Teberino il marchio dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018 per la mostra attualmente in corso.
Un motivo in più per visitarla e rimanerne affascinati.
Le visite, dal giorno dell’inaugurazione, sono arrivate già a quota 1000 e sono attese ancora centinaia di presenze. A partire dalle scolaresche e dai turisti che rientrano in occasione delle festività natalizie.
La mostra sarà aperta tutti i giorni fino al 6 gennaio. Nei giorni feriali rispetterà i seguenti orari: dalle 16 alle 19.30, nei festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30.
Per maggiori informazioni o prenotazioni è possibile contattare i numeri 3285556549 – 3275954028, scrivere all’indirizzo info@presepiteberino.it o collegarsi al sito www.presepiteberino.
SL

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