L’hanno definita una vera e propria «holding» specializzata nelle truffe agli anziani. I carabinieri di Terni hanno sgominato la banda che ha messo a segno più di 300 colpi in tutto il centro Italia: tra le regioni scelte per i raggiri c’è pure il Molise. Otto le persone colpite da misura cautelare, con un ‘bottino’ ammonta a circa 400mila euro.
Il procuratore capo Alberto Liguori, nel corso della conferenza stampa, come riporta il quotidiano ‘Terni in rete’, l’ha definita «un fiore all’occhiello, un’inchiesta che fa bene al cuore». Si perché vittime di questo gruppo criminale strutturalmente organizzato, sono persone molto anziane, dagli 80 ai 95 anni, colpite negli affetti più cari e derubate spesso anche delle fedi nuziali.
Persone che «hanno subito violenze morali inaccettabili» ha sostenuto il sostituto procuratore Raffaele Innella. Quella portata a termine dai carabinieri del nucleo investigativo di Terni è stata un’indagine molto complessa durata oltre un anno che, partita proprio da questa città, si è allargata a tutto il centro Italia: Umbria, Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria.
È stata ribattezzata “Mai Peggio” perché uno degli indagati, rientrando a casa ogni sera, con questa espressione dialettale ringraziava il “Signore” per la buona riuscita della truffa.
Il sodalizio si componeva di organizzatori che individuavano le vittime e coordinavano i vari membri dell’associazione; gli addetti alla logistica che si occupavano del reperimento delle utenze telefoniche mobili, spesso intestate a soggetti stranieri mai censiti in Italia e del noleggio di auto usate per gli spostamenti; i telefonisti che contattavano le vittime; gli esattori che si presentavano presso le abitazioni delle vittime per riscuotere quanto preteso.
Il modus operandi è quello noto. Reperivano nominativi e numeri di telefono consultando le Pagine Bianche o siti internet similari, poi spacciandosi per marescialli dei Carabinieri e avvocati comunicavano al malcapitato un grave incidente stradale in cui era rimasto coinvolto un figlio o un nipote, quindi chiedevano denaro o preziosi da consegnare ad un esattore in zona, per evitare gravi conseguenze giudiziarie. Per essere credibili invitavano anche l’anziano a chiamare il 112 e tenendo la linea telefonica aperta, gli facevano credere di parlare con i Carabinieri. In un caso avvenuto a Roma i malviventi sono riusciti a farsi consegnare gioielli e denaro contante per un valore di trentamila euro. Ma è anche accaduto che prendessero opere d’arte, oppure, come già detto le fedi nuziali. E non di rado questi poveri anziani piangevano, si disperavano per la ferale notizia ricevuta. Addirittura per una donna è stato necessario l’intervento di un’ambulanza.
I malviventi ponevano in essere maniacali contromisure per non essere individuati: incessanti ed imprevedibili spostamenti da una regione ad un’altra, evitando sistematicamente di restare nella stessa città, impiegavano solo auto a noleggio registrando il contratto a nome di persone inesistenti, utilizzavano schede telefoniche intestate a prestanome, che gettavano subito dopo aver portato a termine la truffa.
I militari hanno incessantemente monitorato ed analizzato tutti gli spostamenti dei truffatori che partivano da Napoli intorno alle 4 del mattino per trovarsi sul posto individuato verso le 8.
All’alba di martedì gli investigatori hanno effettuato una decina di perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati, eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 persone e arresti domiciliari nei confronti di altre 2 persone, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Terni Federico Bona Galvagno su richiesta della Procura ternana. Due noleggiatori, invece, sono stati indagati. I Carabinieri rivolgono, infine, un appello a chiunque è rimasto vittima di truffa a denunciare quanto accaduto senza alcun timore o vergogna.

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