M5S puntava alla revoca della nomina dei quattro commissari per le comunità montane e alla nomina di un solo responsabile per la liquidazione degli enti. È riuscito però solo a strappare l’impegno a chiudere la procedura entro il 31 dicembre 2019.
Il capogruppo pentastellato Andrea Greco ha dato battaglia fino a tardi sulla mozione attaccando la scelta del governatore Toma di confermare l’impianto di quattro commissari e nominare Carlo Perrella, Giovancarmine Mancini, Pompilio Sciulli e Domenico Marinelli. «I primi tre erano candidati con la coalizione di centrodestra alle scorse elezioni regionali, proprio in appoggio al candidato presidente Toma, ma non sono stati eletti; il quarto, invece, è un uomo di centrodestra prima vicino a Michele Iorio e ora proprio a Donato Toma. Tutti loro costano 96.000 euro ogni anno ai molisani», ha evidenziato tra le altre cose Greco nella parte più concitata della seduta di martedì.
La mozione M5S chiedeva di designare un solo commissario liquidatore con specifiche competenze in materia, individuato all’interno dell’organico della Regione, senza oneri per le casse dell’ente. Ma, sottolineano i portavoce del Movimento «è stata respinta grazie ai voti di Donato Toma, del presidente del Consiglio Salvatore Micone e dei consiglieri Andrea Di Lucente, Michele Iorio, Paola Matteo, Gianluca Cefaratti, Nico Romagnuolo e Quintino Pallante. Al momento del voto erano invece assenti Aida Romagnuolo, Massimiliano Scarabeo, Antonio Tedeschi, Micaela Fanelli, Vittorino Facciolla, Armandino D’Egidio e Filomena Calenda». Il testo modificato, con l’obbligo di liquidare le Comunità montane entro fine 2019, invece è passato. «Per ora c’è una certezza: anche questa volta giunta e maggioranza non hanno fatto l’interesse dei molisani», concludono i 5 Stelle.

Proiettile dietro l’auto utilizzata da Carlo Perrella: «Sono sereno, non penso sia un gesto politico»

A fare la scoperta, il vigile forestale della Comunità montana di Riccia. Dietro la Panda bianca dell’ente utilizzata dal commissario Carlo Perrella, c’era un proiettile. L’operatore lo ha immediatamente portato a Perrella, che poi si è recato a fare la segnalazione ai Carabinieri della stazione.
Prima di questo episodio, spiega a Primo Piano il commissario, non aveva ricevuto nessuna minaccia. «Sono sereno», commenta. «Penso e spero che non sia il frutto di un avvelenamento del clima politico che sta riguardando anche la fase di liquidazione delle Comunità montane. Mi riferisco alle polemiche in Consiglio regionale e sui social (dai 5s, ndr)».
Accenna anche a una riorganizzazione più complessiva che sta riguardando la zona Pip di Pietracatella: «Ho trovato situazioni un po’ strane a cui dovrò mettere mano. Ma non voglio pensare – conclude comunque sdrammatizzando – che si possa arrivare a gesti del genere».

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