A pochi giorni dal 1 maggio, la giornata dedicata ai lavoratori, c’è ben poco da festeggiare: nel 2018, infatti, in Italia sono circa 641mila (circa il 3,8%) le persone che hanno subito un incidente sul lavoro. È quanto emerge dall’indagine dell’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro.
L’84,6% degli incidenti si verificano durante l’attività lavorativa mentre il 15,4% nel tragitto casa-lavoro.
La maggiore incidenza di infortuni mortali si registra tra gli uomini (2 incidenti mortali ogni mille rispetto allo 0,3% delle donne) e tra i lavoratori over 54 (3,5 per mille). Crescono anche le percentuali di decessi tra i lavoratori stranieri (+6,7% rispetto al 2017) e i giovani (+5%).
Sul podio della ‘vergogna’ anche le due città molisane: dopo Crotone, infatti, risultata la provincia con il maggior numero di “morti bianche” (6,3 ogni mille), seguono Isernia (5,9%) e Campobasso (4,7%). Si prosegue poi con Caserta (4,4%), Vibo Valentia (4,1%) e Matera (4%).
Le province più virtuose si trovano prevalentemente nel Nord Italia, ma fra queste troviamo anche due province del Sud. Dopo Biella (con 0 casi di incidenti mortali negli ultimi due anni) guidano la classifica delle province più virtuose per rischio di morte in occasione di lavoro BAT e Oristano con lo 0,4%, seguite da Lecco, Trieste, Bolzano e Como con lo 0,5%, Cremona, Reggio-Emilia e Lucca con lo 0,7%. Fra le metropoli, Napoli è al 19° posto con 2,68 incidenti mortali ogni mille, seguita da Genova (1,79%), Roma (1,66%), Palermo (1,59%) e Torino (1,5%), mentre Bologna (1,2%) e Milano (0,88%) sono ampiamente al di sotto della media nazionale.
Per quanto riguarda il numero di malattie cancerogene imputabili all’attività lavorativa il triste primato spetta a Taranto, seguita da Torino, Napoli, Milano, Genova e Venezia. Nella città pugliese il 70% dei tumori denunciati è correlato al settore metalmeccanico, quota che supera l’80% nelle province di Genova (83%), Venezia (87%), Brescia (85%) e Gorizia (93%). Tra i comparti produttivi l’incidenza maggiore di infortuni mortali si è registrata in agricoltura (3,5 decessi ogni mille incidenti), seguito dal settore delle costruzioni (3,4 per mille), dell’industria mineraria (3,3 per mille) e dei trasporti e magazzinaggio (3,3 per mille).
Dati sconcertanti, dunque, che invitano a riflettere soprattutto oggi, nella Giornata nazionale della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

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