Investire nell’aeroporto di Foggia ‘Gino Lisa’ per generare ricadute positive anche in Molise. È questo quanto ha chiesto il capogruppo dei dem in Consiglio regionale, Micaela Fanelli, che nelle scorse ore ha presentato una mozione per chiedere al presidente della Regione Donato Toma di sostenere «il potenziamento e l’ampliamento dello scalo pugliese ed avviare iniziative concrete affinché l’intera area aeroportuale diventi un distretto produttivo europeo, capace di generare rilevanti e qualificate ricadute economiche ed occupazionali anche per il Molise».
E l’investimento pugliese è cospicuo. Aeroporti di Puglia, infatti, nei prossimi 12 anni investirà 60 milioni di euro sugli scali di Bari, Brindisi, Foggia e Taranto-Grottaglie. Investimenti su infrastrutture, organizzazione interna e sviluppo del network che secondo Fanelli «consentiranno di rendere gli scali pugliesi generatori di ricchezza anche per i territori regionali e limitrofi (come il Molise) più ancora di quanto già non lo siano, soprattutto attraverso la previsione di nuove rotte verso destinazioni europee ed intercontinentali (Nord Europa, Paesi dell’Est, Nord America)». Un finanziamento che assieme al piano di investimenti (previsto nel contratto di programma di Aeroporti di Puglia con ENAC 2019-2022) dovrebbe movimentare, entro il 2028, secondo l’ex segretario del Pd «11 milioni di passeggeri sugli aeroporti pugliesi». E, considerato che «la Regione Puglia ha già chiesto a Ryanair di esaminare seriamente la possibilità di utilizzare almeno uno degli altri due aeroporti pugliesi, quello di Foggia o quello di Taranto» sarebbe opportuno per la Regione Molise «far sentire la propria voce, indicando e puntando su quello della Capitanata, fortemente connesso al sistema viario e ferroviario con la provincia di Campobasso».
In più, come ricorda ancora Fanelli, «non dobbiamo dimenticare l’adesione della Regione Molise alla Zona economica speciale “Adriatica”, in corso di istituzione da parte della Regione Puglia, quale mezzo per attrarre investimenti, ridurre le burocrazie, accompagnare gli insediamenti, attivare ricchezze e lavoro, a cominciare dal Porto di Termoli, che di certo sarà rafforzata dalla presenza di un grande aeroporto, contribuendo alla ripresa economica anche del Molise».

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