Oltre 315 milioni, tanto vale il piano stralcio firmato dal ministro dell’Ambiente Costa per finanziare progetti esecutivi di tutela del territorio dal dissesto idrogeologico.
In tre mesi, dal dpcm del 20 febbraio 2019. sono stati individuati gli interventi in tutte le regioni e impegnati i fondi del 2019.
«Una velocizzazione consistente se consideriamo che negli anni passati si impiegavano anche due anni per ottenere lo stesso risultato», commenta il ministro Costa. La lettera che ha firmato individua gli interventi per liste regionali, garantendo l’avvio di una spesa complessiva di oltre 315 milioni già a partire da quest’anno. «Abbiamo quindi impresso una fortissima accelerazione – ha aggiunto Costa – e grazie alla proficua collaborazione con i commissari per l’emergenza, i commissari per il dissesto e le Autorità di bacino distrettuali in soli tre mesi abbiamo stabilito il dettaglio degli interventi più urgenti, che partiranno già quest’anno».
Gli interventi in totale sono 263, tutti caratterizzati da urgenza e indifferibilità. «Si tratta – ha concluso il ministro – delle azioni che Regioni e Province autonome hanno ritenuto necessarie per la sicurezza della popolazione e del territorio».
A fornire i dettagli sugli interventi in Molise – sei per un totale di 4,5 milioni – è il deputato 5s Antonio Federico che rivendica al governo Conte la misuraa. Lavori «immediatamente cantierabili a conferma della volontà di porre rimedio a quella che in Molise è una vera emergenza». Lo stanziamento del piano stralcio, aggiunge, è «solo la prima parte di quanto individuato nel bilancio dello Stato per finanziare interventi su frane, fiumi a rischio alluvione e risolvere situazioni di rischio per cittadini e manufatti». Per recuperare il gap creato da decenni di incuria, ammette Federico, ci vorranno anni: «Siamo ben consapevoli che le situazioni critiche in Molise sono tantissime ma intervenire sul doppio binario della prevenzione e della cura dell’ambiente, con procedure veloci e fondi adeguati, è sicuramente la strada giusta per risolvere i problemi».
Nella vicenda interviene anche il presidente della Regione Donato Toma. Ha letto la presa di posizione di Federico e si riapre così la querelle. «Forse – dice Toma ridovrebbe leggersi le carte, gli interventi sono stati individuati dalle Regioni, come anche la comunicazione del ministro Costa attesta. Lui ci ha messo a disposizione i fondi, noi abbiamo programmato subito i lavori».

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