Dalla sanità alla giustizia. I servizi essenziali, in Molise e in Italia, sono in difficoltà per la carenza di personale.
Le procure della regione, in particolare, soffrono vuoti di organico pesanti per quanto riguarda le figure amministrative. Almeno 20 i posti da coprire se si vuole che davvero la giustizia sia efficiente e riesca a dare risposte ai cittadini.
Una «boccata d’ossigeno» può arrivare con il protocollo d’intesa siglato ieri mattina dal procuratore generale Guido Rispoli e il governatore Donato Toma in Corte d’Appello a Campobasso. La Regione, ha spiegato Toma, ha risposto all’appello della procura che ha rappresentato la grave carenza di personale e il rischio concreto di una paralisi. «Ci è stata proposta una collaborazione anche temporanea per colmare queste carenze. Per una giustizia efficace ed efficiente serve il personale e noi non potevamo rimanere sordi a questo appello». Due mesi di lavoro delle strutture – all’incontro hanno preso parte Evelina Palaia, capo della segreteria della procura generale e il capo dipartimento della Regione Claudio Iocca – e ieri la sigla dell’accordo. La convenzione, ha spiegato nei dettagli Toma, disciplina l’utilizzo in posizione di distacco di dipendenti regionali per 12 mesi ed è rinnovabile. La Regione pubblicherà avvisi interni per chi sia interessato (l’avviso non riguarda figure dirigenziali). «Si tratta – ha concluso il presidente – di una best practice che siamo disponibili a replicare in altri settori».
Prima dell’interlocuzione con l’amministrazione di Palazzo Vitale, la procura generale ha provato a sondare la possibilità di chiedere un ‘soccorso’ alla polizia giudiziaria o altri apparati pubblici. Ma le carenze sono gravi anche per quelle amministrazioni. Certo, non era possibile andare avanti senza provare tutte le strade, ha dichiarato Rispoli. A Larino la scopertura è del 40%, con quota 100 si arriverà al 53 (mancheranno otto figure sulle 15 previste in pianta organica). A Campobasso, 11 persone in meno del fabbisogno, a Isernia sette. «È chiaro che nella situazione in cui siamo a Larino basterebbero almeno tre, quattro operatori, a Isernia due o tre. Sarebbe – ha evidenziato il pg – un’iniezione di forza significativa».
Se ci saranno risposte all’avviso, ha precisato Rispoli, sarà cura delle procure e dei procuratori adibire il personale distaccato dalla Regione nella maniera migliore possibile, anche in base alle competenze che ha. Ed «evitare cortocircuiti»: se ci sono indagini sull’amministrazione da cui provengono, non devono essere loro ad occuparsene dal punto di vista burocratico.

r.i.

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