Il maltempo ha flagellato il Molise. La violenta tempesta di mercoledì si è abbattuta sui 35 chilometri di costa regionale, con gravi danni all’agricoltura, ma non solo.
Abitazioni, ristoranti, lidi, auto, strade. Tutto è stato strapazzato e travolto dalla violenza delle precipitazioni. Tombini saltati via e piano interrato dal San Timoteo allagato. Nella città adriatica le voragini si sono aperte nelle strade del centro e da ieri si prova a riportare tutto alla normalità. Gli alberi e i grossi arbusti sono venuti giù come castelli di carta sotto la furia dei venti che hanno sfiorato i 60 chilometri orari. Danni, ingenti, anche sulle statali. Sulla Ss16, nei pressi della foce del fiume Trigno, un autocarro si è ribaltato a causa delle forti raffiche di vento. Fortunatamente l’autista ne è uscito illeso. Tragedia sfiorata anche all’imbocco della A14, dove la motrice di un autoarticolato si è ribaltata sempre a causa del vento. Acqua, tuoni, fulmini e cielo plumbeo non hanno risparmiato neanche Petacciato Marina, completamente allagata. Non sono sfuggite alla tempesta neanche Montenero di Bisaccia e Campomarino Lido. Qui si sono allagati anche gli appartamenti ai piani superiori dei palazzi.
Non sono state risparmiate neanche le zone interne. Nel venafrano chicchi di grandine grossi come arance hanno distrutto intere colture. Una tempesta durata una decina di minuti, ma che porterà dietro di sé strascichi lunghissimi. Ad essere ‘bombardate’ auto, tegole e tapparelle. Qui il sindaco, Alfredo Ricci, ha già richiesto lo stato di calamità naturale e di emergenza.
Intanto in Regione, a via Vico, si lavora alla conta dei danni. A confermarlo l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Cavaliere: «Sono state già attivate tutte le procedure di monitoraggio utili a una prima stima dei danni e soprattutto a valutare se sussistono o meno le condizioni per richiedere ufficialmente al Governo lo stato di calamità naturale». Le strutture, quindi, sono già a lavoro «e i nostri uffici sono aperti per raccogliere tutte le segnalazioni e offrire come sempre il dovuto supporto agli agricoltori e aziende. Inutile sottolienare che esprimo tutta la mia vicinanza umana a chi sta vivendo ore difficili per i danni subiti alle proprie colture, ma sappiamo bene che nulla si può risolvere in mezza giornata o tramite un annuncio sui social. Esistono tempi e modalità – conclude Cavaliere -, che la legge ci obbliga a rispettare e solo in questo modo possiamo raggiungere insieme l’obiettivo e fare il bene del territorio».
E procede alla ricognizione anche Coldiretti Molise: «Al momento, mentre sono ancora in corso i sopralluoghi, si può tracciare una prima mappatura dei danni. Nel Basso Molise sono stati «rasi al suolo» molti vigneti. «Danni rilevanti si registrano inoltre alle orticole a pieno campo e ai frutteti, flagellati da grandinate abbattutesi sulla zona a macchia di leopardo». Nel venafrano vento e grandine hanno «raso al suolo vigneti e campi di mais, danneggiando gravemente anche orticole e oliveti».
Nella conta rientrano anche le strutture aziendali che non sono state risparmiate.

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