I molisani credono nella fortuna. Cresce, infatti, l’uso per gli apparecchi di intrattenimento, ovvero le macchine Awp e Vlt. I dati sono quelli dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, pubblicati nel Libro Blu. L’edizione è del 2018. Si investe, se così si può dire, nella buona sorte. Dove? Nella regione dove il lavoro non c’è e la povertà è alle stelle. E il Molise non è solo nella classifica delle regioni che hanno registrato un lieve aumento nell’uso degli apparecchi di intrattenimento. Se la spesa in tutta Italia è in lieve calo (10 milioni 250 mila euro nel 2018 contro i 10 milioni e 477 mila euro del 2017), qui non accade questo. Stessa storia anche in Campania, Puglia, Veneto, Toscana e Trentino. Tuttavia in Molise, come nel resto d’Italia, si è speso meno in giochi rispetto al 2017. Piace il Bingo, ma l’attrattività resta stabile. Nel 2018 il volume di gioco conferma la tendenza 2017: 2 milioni di euro in tutto, come in Umbria. Più di noi spendono tutte le altre regioni d’Italia con in testa la Sicilia (76 milioni di euro), seguita da Campania (70 milioni), Lombardia (65 milioni) e Lazio (63 milioni). Con il Molise la Calabria (2 milioni di euro), Trenino Alto Adige (3 milioni di euro) e Friuli Venezia Giulia (8 milioni di euro).
Non piacciono, almeno la spesa è pari a zero, i giochi a base ippica (che comprendono ippica internazionale, nazionale, scommesse in agenzia e V7). Numeri contenuti un po’ in tutta Italia dove chi scommette di più è la Toscana (17 milioni), seguita da Campania (14) e Emilia Romagna (10). Tuttavia la spesa è in netto calo su tutto lo stivale.
Resta stabile nel 2018 l’investimento nelle lotterie istantanee e differite: 2.4 miliardi, lo stesso dato del 2017. A salire sul podio la Lombardia con 461 milioni di euro spesi, seguita la Lazio (297 milioni) Emilia Romagna (200 milioni) e Campania (179 milioni). Addirittura nella regione del sud dove la fortuna è la dea per eccellenza la spesa è crollata: -9.6 percento.
A crescere, tanto, sono le scommesse sportive. Per l’Agenzia delle dogane e dei monopoli il balzo in avanti delle entrate nel settore ha visto anche la complicità dei mondiali di calcio. Gli italiani in tutto hanno speso 848 milioni di euro, con la Campania che porta la bandiera (195 milioni di euro), seguita da Lombardia e Puglia (99 e 93 milioni). Aumenta anche il gioco online. Le puntate sono state pari a +18 percento rispetto al 2017, passando da 1.3 miliardi del 2017 a 1.62 del 2018. Qui sono più alte anche le vincite: ben 30 miliardi nel 2018.
Perde il suo appeal invece il Lotto. E anche in Molise: la spesa nel 2018 è stata pari a 13 milioni di euro. Un crollo che si registra in tutta Italia. A giocare di più sono i lombardi (370 milioni), mentre a credere di meno nella Dea bendata sono i valdostani. Aumentano le vincite nel settore: 33 milioni di euro (30 milioni nel 2017 e 29 nel 2016). Anche se a vincere di più sono i campani con 786 milioni di euro riscossi.
Calano lievemente anche i giochi numerici a totalizzatore, come il Superenalotto, il Winforlife o l’Eurojackpot. Nello stivale il dato si è attestato a 605 milioni di euro contro i 610 milioni del 2017. A vincere di più i Siciliani. Al contrario la Lombardia ha speso di più con 128 milioni di euro e pochi incassi.
Gioco che vuol dire anche controllo. Secondo l’Agenzia delle dogane e dei monopoli le irregolarità maggiori si sono riscontrate nel gioco fisico/online, mediante i cosiddetti Totem, il gioco online effettuato tramite i centri di trasmissione dati o punti di ricarica e l’alterazione delle slot.
Quindi, occhio a quando si gioca. E ricordare sempre: con moderazione!

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