Neanche dieci giorni fa la polemica: «Un anno di occasioni mancate». Così Coldiretti attaccava a viso aperto il presidente della Regione, Donato Toma, e l’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Cavaliere.
Ieri spiragli per una tregua. Almeno nelle parole e negli intenti. L’incontro a Palazzo Vitale. Presenti il presidente, l’assessore e i dirigenti di Coldiretti Molise, Giuseppe Spinelli, Aniello Scolese e Giuseppe Licursi. I temi sul tavolo sono quelli più cari alla confederazione: i danni provocati all’agricoltura da parte della fauna selvatica, i Consorzi di bonifica, le infrastrutture e, più in generale, il sostegno e la valorizzazione di tutto il settore e del Made in Molise.
A rassicurare i rappresentanti istituzionali. Ci sarà «il loro personale impegno a giungere in tempi rapidi alla risoluzione dei problemi posti in campo, evidenziando tuttavia che il governo regionale è tuttora impegnato ad affrontare e risolvere anche criticità economiche sommatesi nel corso degli anni».
Problemi spesso «non più rinviabili» come i danni all’agricoltura da parte della fauna selvatica. «Sta mettendo in ginocchio centinaia di aziende costrette a chiudere, non riuscendo più a raccogliere quanto coltivato in quanto i loro campi vengono sistematicamente rasi al suolo da branchi sempre più numerosi di ungulati». E in questo caso una via per il direttore Ascolese «potrebbe essere quella di sollecitare il governo a creare un fondo di solidarietà nazionale, da cui attingere per risarcire gli imprenditori». D’altronde l’obiettivo è «produrre cibo per i cittadini e reddito per sé, e non certo per sfamare la fauna selvatica». Ecco perché il delegato confederale Giuseppe Spinelli ha chiesto al presidente Toma e all’assessore regionale l’approvazione di una delibera ad hoc per «consentire agli imprenditori agricoli, muniti di regolare licenza di caccia, di poter abbattere, durante tutto l’anno, i cinghiali all’interno del proprio fondo. Una norma – ha sottolineato Spinelli – che si è rivelata efficace in varie regioni d’Italia, a cominciare dalle Marche». Ipotesi non scartata dal primo inquilino di Palazzo Vitale. Da lui rassicurazioni a valutare il «suggerimento in tempi molto brevi».
Nell’agenda dell’incontro anche i problemi legati ai Consorzi di bonifica. Sul punto sia il direttore Ascolese che il delegato Spinelli hanno ribadito la loro importanza: «Non si occupano solo della distribuzione dell’acqua ad uso irriguo, ma di una serie di altre attività, come la manutenzione di strade, pulizia di canali e fossi che vanno a beneficio non solo degli agricoltori consorziati ma di tutti i cittadini che, per questo, dovrebbero contribuire al loro sostegno». Sul tema delle infrastrutture – da quelle viarie, passando poi a quelle ferroviarie e fino all’accesso al web – Coldiretti ha rimarcato una grave «inadeguatezza che limita le attività aziendali sia per quel che attiene gli approvvigionamenti di quel che occorre alle aziende sia per la consegna della produzione. Non da ultimo anche la visibilità in rete specie per gli agriturismi».
Non meno importante poi la sburocratizzazione e, infine, gli impegni presi già sul Piano di sviluppo rurale. Anche in questo caso Coldiretti ha chiesto «di procedere al più presto all’erogazione delle provvidenze per la quota parte che le compete» e «pur ritenendo positivo che la Regione abbia recepito la normativa che istituisce il Super Caa» ha chiesto di «concordare rapidamente le sue modalità di attuazione» come per «l’erogazione del carburante agricolo agevolato che potrà essere autorizzata direttamente dal Caa, dietro delega della Regione, sgravando oltretutto di tale incombenza gli uffici regionali».

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