Sono 110 i docenti (di questi 70 in provincia di Campobasso e 40 in quella di Isernia) che prenderanno servizio a tempo indeterminato in Molise. Nel dettaglio, entrano in ruolo per l’infanzia 9 docenti (3 in provincia di Campobasso e 6 in quella di Isernia). 14 sono gli insegnanti assegnati alla scuola primaria (5 per la provincia di Campobasso e 9 per quella di Isernia) e 33 per quelle di primo grado (24 per la provincia di Campobasso e 9 per quella di Isernia). 30 in tutto i docenti che prenderanno servizio nelle scuole di secondo grado (23 nella provincia del capoluogo di regione e 7 per quella di Isernia). Nei 110, 15 sono le cattedre del sostegno in provincia di Campobasso e 9 per quella di Isernia.
Operazioni di immissione che si sono concluse martedì e a cui la Flc Cgil Molise ha assistito contribuendo a garantire «il regolare svolgimento». Tuttavia proprio è il segretario regionale Pino La Fratta a far emergere un problema: «Il numero delle nomine in ruolo effettuate è di gran lunga inferiore al contingente attribuito da Miur». Sarebbero «circa 90 posti disponibili per le scuole secondarie di primo e secondo grado» non ancora attributi. A mancare sono le graduatorie, soprattutto per le materie scientifiche. «Basti pensare che in provincia di Campobasso – spiega ancora La Fratta -, nessuna assunzione è avvenuta per le classi di concorso A026 e A027 (matematica e matematica e fisica alle superiori), nonostante la disponibilità di 15 posti per le immissioni in ruolo. Stessa situazione per quanto riguarda scienze e tecnologie informatiche (nessuna immissione a fronte di 11 posti disponibili) e per le materie di laboratorio delle scuole superiori (23 posti risultano ad oggi vacanti). Così, stando ai calcoli della confederazione, in Molise le assunzioni sarebbero dovute essere pari a 198. «Una vera e propria beffa per i tanti precari che da anni lavorano nelle scuole» e che sognano, o sperano, nell’assunzione definitiva.
Molti dei precari, come spiega il segretario dei lavoratori della conoscenza, «non possono essere nominati a tempo indeterminato perché tardano ad essere effettuati i concorsi».
D’altronde, il 6 Agosto il Coniglio dei ministri ha approvato uno schema di decreto Legge «su cui la FLC CGIL aveva espresso, insieme alle altre organizzazioni sindacali, un primo giudizio nel complesso positivo sulle misure individuate relativamente al reclutamento e al precariato». Tuttavia, ora la crisi di governo rischia di travolgere il lavoro faticosamente costruito sul fronte del precariato scuola con le intese del 24 aprile e dell’11 giugno. Per questo secondo il segretario regionale La Fratta «sarebbe un errore bloccare il provvedimento, non solo per gli oltre 60 mila insegnanti coinvolti in tutta Italia, ma per la scuola che continua a pagare le conseguenze dell’eccessivo numero di cattedre scoperte frutto di un sistema di reclutamento ingiusto e farraginoso, che costringe da decenni i lavoratori della scuola a lavorare senza certezze, a cambiare decine di sedi, in dispregio alla propria professionalità ed alla continuità didattica».
Nel frattempo, con le procedure di nomine terminate martedì, «il pensiero è per i tanti docenti molisani che in seguito all’assurdo piano di reclutamento della legge 107 hanno conseguito negli anni scorsi il ruolo altrove, ed ora sperano di avvicinarsi a casa». Sono 200 gli insegnanti che hanno presentato domanda di assegnazione provvisoria interprovinciale. Per questo per il sindacato è arrivato il momento di «risolvere in maniera definitiva questo problema con soluzioni adeguate, in primis stabilizzando gli organici, in modo da venir meno la farsa della distinzione tra organico di diritto e di fatto. È tempo di dare risposte a questi lavoratori, che da anni contribuiscono a garantire il funzionamento delle nostre scuole».

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