All’assemblea dei lavoratori Gam arriva la notizia: la riunione al Mise a Roma ci sarà i primi di settembre. A darla Rita Innocenzi, segretaria della Cgil Abruzzo Molise settore industria.
La questione è sempre la stessa: «Dobbiamo tutelare, blindare, i 48 milioni di euro del contratto di sviluppo» spiega Innocenzi. Liquidità che devono necessariamente restare in Molise «anche senza Amadori».
Avicola Vincentina nell’ultima riunione a Palazzo Vitale a dato forfait. Ma al tavolo ministeriale sarà presente. Solo allora le carte saranno scoperte una volta per tutte: farà marcia indietro? Investirà sul macello creando oltre 300 posti di lavoro?
E poi c’è la questione cassa integrazione: scade a novembre e c’è tempo, poco, fino al 4 ottobre per prorogarla. Il rischio è che i lavoratori restino senza ammortizzatori sociali. I dipendenti della filiera continuano a chiedere «certezze definitive» come ha ribadito l’Rsu Gam, Giancarlo D’Ilio: «Ormai non ce la facciamo più e non possiamo assolutamente permetterci di perdere di vista l’obiettivo del 4 di ottobre». D’altronde «noi siamo qui a ribadire, ancora una volta, che vogliamo lavorare». La cassa integrazione è solo, quindi, per poter permettere alle famiglie di continuare ad andare avanti nell’attesa di una svolta.
Alla riunione ci sono anche i parlamentari Rosa Alba Testamento e Antonio Federico. Proprio il deputato 5 Stelle conferma l’interesse e l’attenzione del Governo alla vertenza. Sta per partire per Roma. Lì c’è la crisi dell’esecutivo nazionale che, sicuramente, non agevola in questo momento lo sblocco della situazione. Conferma su Facebook di aver incontrato «a Bojano i lavoratori della Gam, una delle tante vertenze che il Governo tramite i suoi Ministeri stava seguendo prima che qualcuno decidesse di bloccare tutto per puro egoismo. Il MoVimento 5 Stelle è al lavoro ad ogni livello istituzionale per una positiva risoluzione della questione e lo abbiamo dimostrato anche stamattina rispondendo all’appello dei lavoratori».
Ma i deputati non sono gli unici rappresentanti pentastellati a Palazzo Colagrosso. Presente anche il consigliere regionale Vittorio Nola: «Abbiamo un fronte regionale che deve essere attivato da subito e mi meraviglio di come non siano partite le politiche attive. Questi lavoratori non vogliono la cassa integrazione a vita, ma è loro diritto capire, comprendere, quali sono le politiche attive che li riguardano. E noi su questo stiamo continuando a spingere anche in Regione».
Arriva anche l’ex presidente Michele Iorio. All’assemblea ribadisce il dovere «della politica nel risolvere la questione del lavoro». Un dovere che per il consigliere regionale, nel caso di Gam, «è duplice perché era un’azienda pubblica, una partecipata al cento percento della Regione». Per lui le responsabilità sono della «politica, e ora spero ci sia un’inversione di tendenza, però dobbiamo lavorare con più determinazione e più voglia di riuscire». Assente l’assessore regionale al Lavoro, Luigi Mazzuto.
A tendere una mano ai lavoratori arriva il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina. Ha chiesto ai sindacati una «profilazione dei lavoratori in cassa integrazione». Il Comune vorrebbe capire «quante persone possiamo aiutare con la nostra amministrazione e sapere anche quanti di questi lavoratori sono vicini all’età pensionabile e quanti no». Le borse lavoro potrebbero essere d’aiuto per i lavoratori di Campobasso. Il Comune sta studiando «un’assistenza sociale seria, in grado di stabilire e progettare delle politiche di aiuto sia nel percorso di uscita verso la pensione e sia per una ricollocazione lavorativa». A breve ci sarà «un tavolo per decidere i fondi da attivare per tirocini formativi e, soprattutto, per le borse lavoro, di certo più rispondenti a quel concetto di lavori di pubblica utilità ad oggi un po’ superati, ma che riteniamo siano la misura più immediata ed indicata per lavoratori come quelli della Gam. I fondi ci sono – spiega ancora Gravina -, devono arrivare dalla Regione, perché dobbiamo attingere al Fondo Sociale Europeo».
Massima disponibilità, quindi, da parte di tutta l’amministrazione comunale del capoluogo di regione «per comprendere le esigenze dei campobassani interessati a queste forme di aiuto e anche prima della fine di agosto potremo incontrarci nuovamente, insieme all’assessore alle Politiche sociali, Luca Praitano, per definire meglio il tutto. Resta inteso che, per quanto di competenza della nostra amministrazione e mia personale come sindaco del Comune capoluogo di regione, c’è e ci sarà sempre la disponibilità a operare da facilitatori, ove fosse necessario, richiesto e possibile, nei processi d’intesa tra parti sociali e istituzioni».
L’appello all’interessamento della politica alla vertenza arriva anche dal segretario regionale della Cgil Abruzzo Molise, Paolo De Socio: «In questo momento credo che sia più importante convincere la politica che c’è un’emergenza Molise e questa crisi di Governo non aiuta». Così come non aiutano neanche «le diatribe che si sono aperte in ambito territoriale di una sciocca tifoseria». L’appello lanciato da De Socio qualche giorno fa (il famoso patto di non belligeranza, ndr) per il segretario al momento «pare non sia stato rispettato».
Insomma, l’emergenza c’è. E ora tocca risolverla.

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