Per l’assessore regionale alla Cultura, Vincenzo Cotugno, la parola ‘accorpamento’ dovrebbe essere cancellata. Lo ha detto a chiare lettere nella missiva inviata al ministro Dario Franceschini per esprimere innanzitutto «la personale soddisfazione per aver disposto il congelamento del D.M. del 13 agosto 2019 che prevedeva l’accorpamento del Polo Museale del Molise a quello dell’Abruzzo».
Difficile da digerire la decisione del predecessore Bonisoli, che aveva suscitato proteste fra gli addetti ai lavori ma anche a livello istituzionale. Vincenzo Cotugno, che è impegnato fin dal suo insediamento nella promozione del binomio ‘turismo è cultura’, un progetto che mira ad incrementare il numero dei visitatori attraverso le bellezze che la regione può vantare, rimarca all’attenzione del titolare del Dicastero, che conosce bene il Molise, il «patrimonio artistico, museale e ambientale straordinario che merita di essere valorizzato anche attivando misure straordinarie. Altro che essere derubricato o accorpato».
L’assessore regionale, che è titolare di entrambe le deleghe che viaggiano di pari passo, nutrendosi l’una dell’altra, rammenta all’attenzione del ministro Franceschini il cammino fatto dalla Regione Molise nell’ambito di questo percorso di sviluppo fatto di cultura, accoglienza, di rinnovata attenzione verso il patrimonio storico e archeologico, di rivitalizzazione di luoghi troppe volte dimenticati dall’agenda politica, dai piccoli borghi alle testimonianze del passato.
«Abbiamo portato avanti una straordinaria avventura con gli Stati Generali del Turismo e della Cultura, che hanno registrato la presenza di centinaia di addetti ai lavori nel corso di numerosi tavoli tematici. Al termine di questo percorso abbiamo varato il Piano Strategico per lo Sviluppo di Turismo e Cultura che attualmente è al vaglio dell’Assemblea legislativa regionale per la sua definitiva approvazione».
Dalla Regione Molise, per il tramite del suo vicepresidente e assessore al Turismo e alla Cultura, la richiesta di una collaborazione forte con il Ministero. «Occorre una forte azione di rilancio del nostro patrimonio a livello nazionale ed internazionale – spiega Vincenzo Cotugno – che passi anche attraverso una sinergia di intenti con il Mibac, le sue strutture periferiche e tutti gli altri operatori culturali disponibili. Noi siamo convinti che cultura e turismo possano diventare per il Molise importanti assi di sviluppo economico attraverso il modello dell’impresa culturale, attraverso l’utilizzo delle risorse di Invitalia (Contratti istituzionali di sviluppo e non solo), attraverso una programmazione intelligente che orienti le scelte pubbliche in maniera efficace (Agenda 2021-2027)».
Trenta milioni di euro investiti per rilanciare il settore, l’adozione del Piano strategico per il Turismo, l’attivazione di misure e incentivi per l’incoming che hanno acceso l’attenzione dei media internazionali sul piccolo Molise, che esiste e resiste, un patrimonio unico che solo qui può vantare una operazione ad ampio raggio di sviluppo e promozione come quello rappresentato dai tratturi, le autostrade verdi d’Italia, e dalla transumanza che catalizza l’attenzione anche oltreoceano. «Il Molise possiede un patrimonio immateriale immenso che merita di essere promosso al pari di altri siti nazionali: di qui, l’assoluta necessità di preservare nella nostra Regione un Polo Museale autonomo».

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