Non ci saranno solo gli studenti in piazza, i ‘seguaci’ della ben più famosa Greta che però, in ogni angolo d’Italia e al riparo dall’esposizione mediatica, parlano e discutono di tematiche che oggi trovano il consenso del mondo. Insieme a loro, per il “Global Climate Strike” ci sarà la Flc Cgil, quindi tutte le professionalità che ruotano attorno al pianeta della conoscenza. Lo sciopero riguarda tutto il comparto Istruzione e Ricerca e l’area dirigenziale, i docenti universitari e il personale della formazione professionale e delle scuole non statali: il presidio si terrà a Campobasso, in piazza Musenga, a partire dalle 9, in contemporanea con le manifestazioni che si svolgeranno in tutte le piazza d’Italia per rilanciare una nuova cultura di sviluppo. «La Cgil – spiega Paolo De Socio, segretario generale della Camera del Lavoro territoriale del Molise – è sempre stata attenta alle questioni che riguardano la sostenibilità ambientale e recentemente, a Lecce, ha ribadito, tra le altre cose, il proprio impegno per la giustizia climatica orientando il proprio modus operandi nell’azione sindacale, nella mobilitazione e nelle alleanze con tutte le realtà, le associazioni e i movimenti impegnati nella nostra stessa battaglia». Il cambiamento climatico, le conseguenze che produce, gli effetti sulle popolazioni, impongono al sindacato di focalizzare la propria attenzione sull’argomento che è altamente impattante e non da oggi. «La lotta per la giustizia climatica, infatti – continua De Socio – deve diventare una battaglia politica e sociale vera e propria, perché il riscaldamento globale ha gravi contraccolpi sui diritti umani, sulla giustizia sociale, sull’equità. La difesa dell’ambiente dovrà assumere sempre di più le sembianze di una lotta complessiva che contenga i nobili principi che caratterizzano il nostro modo di essere e il nostro agire quotidiano, rilanciando i valori della partecipazione, della democrazia e della piena occupazione». L’onda verde che oggi attraverserà anche i maggiori centri del Molise, assieme ad una indispensabile e sempre più pervasiva sensibilizzazione sui temi ambientali, alle conseguenti azioni da porre in essere per un cambiamento radicale del modello di sviluppo«passando per l’abbandono progressivo delle fonti fossili e dell’agricoltura intensiva, per una ripartizione equa delle risorse limitate del pianeta, per politiche diffuse di riforestazione e per la riconversione ecologica delle produzioni partendo dai singoli territori e guardando al contesto globale forniranno le prime risposte – conclude De Socio -. La Cgil del Molise, negli anni scorsi, ha già condiviso e lanciato, con diversi soggetti e attori sociali, la proposta per una nuova qualità della vita e dello sviluppo nella convinzione che questa sfida, a prescindere dall’indubbia importanza valoriale, riguardi e riguarderà anche il lavoro e i lavoratori che necessiteranno di politiche mirate e di un percorso di tutele per garantire una giusta transizione in attesa della creazione di nuove opportunità occupazionali». Anche il Partito Democratico del Molise sarà in piazza, questa mattina. «Ritengo non solo doveroso ma indispensabile partecipare al Global Strike For Climate – ha dichiarato il segretario regionale del Pd Vittorino Facciolla -. Il movimento ambientalista ‘Fridays For Future’, guidato dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg, ha il potere di unirci tutti in modo pacifico per una giusta causa, quella della tutela del nostro ambiente, del nostro pianeta e ognuno di noi è chiamato ad agire in prima persona. Il Pd sarà nelle strade e nelle piazze a Termoli in piazza Monumento e a Campobasso in piazza Musenga per chiedere ai governi di cambiare le politiche ambientali, e scongiurare un punto di non ritorno sul cambiamento climatico». Aderisce e partecipa allo sciopero anche il Partito della Rifondazione Comunista Sinistra Europea del Molise. «Il modello di sviluppo capitalistico, nella sua ricerca del profitto, ha devastato il pianeta – la considerazione del segretario regionale Pasquale Sisto -; per questo è importante essere in piazza per la giustizia climatica, contro politiche industriali legate al solo profitto e nocive per le ricadute sull’ ambiente e le forme di vita. Non a caso la questione ambientale è al centro di centinaia di vertenze, conflitti e lotte su tutto il territorio nazionale e si caratterizza come una delle principali emergenze a livello globale. Le crisi economica e finanziaria impongono al capitale di individuare nuove forme e nuovi terreni di investimento produttivo di profitto. La sbandierata e improbabile riconversione produttiva in senso ecologico sono il nuovo settore di investimento su un terreno che garantisce profitti. Diventa indispensabile farsi portatori di analisi che smascherino tale processi ed essere a fianco dei giovani che hanno indetto le giornate di mobilitazione. La giusta attenzione alle variazioni climatiche deve camminare insieme alla più generale difesa dell’ambiente che non è solo fermare il riscaldamento della terra, ma rendere vivibile e non pericoloso stare al mondo. Allora la difesa ambientale diventa anche risanamento ambientale capace di generare lavoro e benessere». Intanto, all’apertura del ministro dell’Istruzione che ha invitato i dirigenti scolastici, ferma restando l’autonomia, a considerare giustificabili le assenze degli studenti che prenderanno parte al Glbal Climate Strike, è arrivata la ‘chiusura’ del consigliere regionale Gianluca Cefaratti che considera la posizione di Lorenzo Fioramonti «una forzatura eccessiva che potrebbe costituire un pericoloso precedente». Opinione che di certo lascerà a bocca aperta chi ritiene che la scuola, a volte, si può fare anche fuori dalla scuola.

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