Trieste ferita e listata a lutto. Bandiere a mezz’asta ieri su tutti gli edifici pubblici cittadini a cominciare dalla Questura dove in tarda mattinata si è tenuta una cerimonia alla presenza, fra gli altri, del questore Giuseppe Petronzi, dei tanti colleghi, di rappresentanti di tutte le forze dell’ordine e di tanti cittadini per commemorare i due agenti uccisi venerdì in una sparatoria avvenuta proprio nella questura del capoluogo friulano. In una città in cui dal 2 ottobre fervevano i preparativi in vista della grande festa della Barcolana, la regata più affollata del mondo che sarà disputata domenica 13 ottobre, è stato listato a lutto anche il simbolo di questa edizione.
In segno di rispetto per le vittime e i loro familiari, la manifestazione ha scelto di sospendere tutte le attività previste per la giornata di ieri.
Tutto comincia venerdì mattina. Alejandro Augusto Stephan Meran, 29enne di nazionalità dominicana, scaraventa a terra una donna e le ruba lo scooter. Subito dopo il colpo si pente e chiama il fratello Carlysle Stephan, 32 anni, che avverte la polizia. Sul posto una Volante con due agenti a bordo e un’auto della Squadra Mobile. I due fratelli salgono sulla prima vettura; l’altra li segue a distanza, un po’ più indietro a causa del traffico. Un’operazione di routine, senza particolari difficoltà. I quattro a bordo della Volante entrano in Questura. Seguono fotogrammi di un film impazzito, una manciata di minuti che seminano il terrore e spezzano due vite. Alejandro, affetto da difficoltà psichiche, chiede di poter andare in bagno e riesce a sottrarre la pistola all’agente che lo accompagna. Come abbia fatto sarà difficile ricostruirlo: alla scena non hanno assistito testimoni e la zona non è coperta da telecamere. Dopo aver sparato a Pierluigi Rotta, si incammina verso l’uscita e trova sulla sua strada il secondo agente, Matteo Demenego. L’uomo spara ancora e quando il poliziotto cade in terra gli prende la pistola, strappandogli la fondina. Si avvicina all’uscita e ingaggia un terzo conflitto a fuoco con l’agente al corpo di guardia, che lo ferisce. Meran, ricostruisce l’Ansa, riesce comunque a uscire e viene bloccato dagli uomini della Mobile. Dalla ricostruzione che sta emergendo sembra inoltre che il fratello, Carlysle Stephan Meran, non abbia avuto alcun ruolo nella sparatoria e, anzi, per paura si sia rifugiato nei sotterranei appena si è cominciato a sparare.
Sequestrate le fondine delle due vittime per verificarne l’integrità. Da una prima analisi non risulterebbero danni da comprometterne la funzionalità. Diversa la posizione del Sap, per il sindacato ci sono stati proprio problemi con le fondine: «Al primo (agente, ndr) è stata sfilata la pistola perché aveva una fondina vecchia, in quanto quella in dotazione gli si era rotta. Al secondo agente – prosegue il Sap – l’arma sarebbe stata strappata quando ormai era già in terra inerte a causa delle ferite per i colpi esplosi con la prima pistola sottratta».
L’episodio ha destato dolore e clamore in tutta Italia. Anche in Molise messaggi di cordoglio e cerimonie commemorative. A Campobasso, nella sala Rosano, il questore Mario Caggegi, insieme ai rappresentanti di tutti gli uffici della Polizia di Stato che operano nella provincia, le specialità della Polizia Stradale, Ferroviaria, Postale e la Scuola Allievi Agenti, ha ricordato i colleghi deceduti. A conclusione del momento di raccoglimento, i presenti hanno raggiunto il monumento dedicato ai caduti della Polizia di Stato nel piazzale Palatucci, deponendo dei fiori per esprimere il proprio cordoglio alle famiglie dei due poliziotti uccisi in servizio e per onorare, anche in questa triste circostanza, «la memoria degli uomini e delle donne che hanno dato lustro all’uniforme indossata spendendosi fino all’estremo sacrificio della propria vita».
Anche su Facebook, il dolore della Questura di Isernia per la perdita di «Pierluigi e Matteo, caduti barbaramente ieri pomeriggio nell’adempimento del proprio dovere.
Il questore, anche a nome di tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato di Isernia, nel ringraziare di cuore i vertici regionali e provinciali dell’Arma dei Carabinieri per la vicinanza dimostrata, esprime solidarietà e profondo cordoglio – si legge nel post – ai familiari dei valorosi poliziotti».

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