«L’ennesimo provvedimento a favore della micro ricettività che penalizza gli albergatori». Dritto al punto il commento di Rino Morelli, presidente della sezione Turismo di Confindustria Molise. Il casus belli, come era prevedibile, riguarda la legge approvata martedì scorso in Consiglio regionale con la quale si è disposto di aumentare il numero dei posti letto dei B&B dei piccoli comuni.
«Ora basta – il grido del presidente Morelli -.Qualcuno dovrebbe spiegarmi perché questo governo regionale ritiene opportuno continuare a incentivare il segmento dei bed&breakfast, degli alberghi diffusi, del turismo rurale e degli agriturismi, danneggiando quello degli alberghi. A mio avviso, l’aumento dell’offerta turistica su un territorio fa bene a tutti gli operatori del settore, la concorrenza stimola l’economia ma l’incentivo pubblico ad hoc o una legislazione che favorisce una sola di queste tipologie distorce il libero mercato degli operatori turistici impegnati, ciascuno con risorse proprie, in uno dei segmenti suddetti. Perché, in un paese sotto i 5mila abitanti, si favorisce la creazione di posti letto nei B&B presenti in loco e non si pensa di far qualcosa per la struttura alberghiera che opera nello stesso paese o in alcuni casi è in difficoltà? Non è un esempio teorico, questa è realtà – continua Morelli -. In molti piccoli Comuni esistono strutture alberghiere di tutto rispetto che devono subire la concorrenza di queste strutture alternative, che peraltro, per definizione non sviluppano occupazione».
Il referente della sezione Turismo di Confindustria Molise entra poi nel dettaglio, rispondendo a chi, in Aula, ha voluto evidenziare la bontà della normativa.
«In occasione di feste o ricorrenze, come è stato giustamente evidenziato da Di Lucente, quando uno di questi piccoli paesi si riempie di visitatori, c’è bisogno di offrire posti letto e ospitalità per rispondere ad un’esigenza reale. Ma, da qui a scegliere di aumentare con una legge i posti letto in una struttura dedicata alla microricettività, senza nulla fare nello stesso tempo per strutture diverse, ma ugualmente presenti in loco, c’è una bella differenza! O si agevola tutti, ossia si creano i presupposti di sviluppo per il settore turistico, oppure non si creano vantaggi solo per alcuni. La politica, lo ripeto, dovrebbe intervenire sulle potenzialità turistiche del territorio rendendolo visibile e riconoscibile all’esterno, lavorando per destagionalizzare i flussi turistici e incentivarli rendendo il contesto “Molise” attrattivo, almeno come le regioni limitrofe. Mi aspetterei, quindi, interventi legislativi di più alto calibro e di più ampia portata, affinché il turismo possa diventare un vero driver di sviluppo anche qui da noi».

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