La situazione, evidentemente, è davvero seria se è vero, come è vero, che la presidente del Consorzio industriale ha inteso ieri scomodare Regione, Prefettura, sindacati, Confindustria ed azienda stessa per invocare un tavolo urgente di confronto.
Il rischio che la Unilever chiuda i battenti a Pozzilli, insomma, appare reale. L’allarme lanciato qualche giorno fa da queste colonne dal sindacalista Cisal Antonio Martone aveva dunque un fondamento.
Stefania Passarelli si è pertanto attivata per capire cosa stia accadendo. La multinazionale è una delle aziende più grandi e prestigiose dell’intero Nucleo industriale. Indubbiamente se dovesse smobilitare creerebbe problemi seri. Oltre ai 200 lavoratori che finirebbero in mezzo alla strada, ci sarebbero altre aziende ed altri lavoratori dell’indotto nei guai. In un territorio già martoriato.
Ieri la presidente Passarelli ha scritto una nota ufficiale indirizzata ai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Cisal di categoria nonché al presidente di Unilever Italia, al direttore dello stabilimento di Pozzilli, alla prefetto di Isernia Cinzia Guercio, al governatore Donato Toma ed a Confindustria per sottolineare la preoccupazione e per chiedere definitivi chiarimenti.
«Le gravi ripercussioni – si legge nella nota – che sull’intera economia locale avrebbe simile, denegata ipotesi sono di inuitiva comprensione».
Dunque, «vogliano le organizzazioni sindacali, le autorità amministrative ed i vertici dell’azienda in parola aprire subitaneamente un tavolo di confronto sul tema». Stefania Passarelli ha citato «le notizie di stampa circa la possibile chiusura da parte di Unilever dello stabilimento in Pozzilli» ma è chiaro ed evidente che se la presidente si è mossa con una richiesta ufficiale così stringente qualcosa di concreto seppure non ufficiale, oltre ai dubbi sollevati dalla Cisal, ci deve essere.
Del resto, per capire le intenzioni della multinazionale anglo-olandese basta alzare un pò lo sguardo fino a Sanguinetto dove di recente Unilever ha ‘ceduto’ in toto ad una azienda italiana le lavorazioni in atto nel sito produttivo in provincia di Verona «solo pochi mesi fa – come riporta Il Sole 24 Ore – interessato da una procedura di licenziamento collettivo». Alla fine, per fortuna, ai dipendenti e al territorio è stata offerta una prospettiva di lunga durata grazie all’intesa con una società terza. «L’accordo prevede l’acquisizione da parte di Menz&Gasser del sito produttivo attraverso una procedura di cessione di ramo d’azienda e l’ampliamento delle produzioni attraverso un contratto di fornitura di lungo periodo garantito da Unilever».
Sindacati, politica, istituzioni: l’appello di Stefania Passarelli è rivolto a tutti ed è un appello a muoversi in fretta per comprendere le reali intenzioni e ragioni della multinazionale per fare in modo che Unilever possa restare sul territorio e, perché no?, possa investire per sviluppare il sito di Pozzilli che dopo l’accordo sindacale dello scorso anno ha alleggerito non poco il costo del lavoro garantendo flessibilità.

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