Tutto è pronto nella cittadina alto molisana per la “festa grossa” del 7, 8 e 9 settembre, quella della triennale uscita della Madonna di Loreto, con la processione che riunisce migliaia di persone tra residenti, turisti ed emigrati che fanno ritorno a Capracotta da ogni parte del mondo. Animati dal fervore di fede, assistono alla manifestazione che è legata alla transumanza.
È una tradizione che si ripete immutata da oltre un secolo. Nella cerimonia, la società Operaia di Mutuo Soccorso, fondata il 5 settembre 1881, ha un ruolo preminente rispetto a tutte le associazioni del territorio che partecipano allo svolgimento dell’evento religioso. Tutto si svolge seguendo una consuetudine che vede vari momenti di un “copione” ben definito, ciascuno dei quali con un suo preciso significato.
Il 7 settembre, alle ore 12, viene esposta all’ingresso della sede, la bandiera della società. La sera, all’imbrunire, il presidente del sodalizio, indossata la fascia di colore verde, accompagnato dal portabandiera, arriva nella chiesa madre. Insieme al parroco – presidente del comitato feste – raggiungono la chiesa di Sant’Antonio da Padova, dove si trovano già radunati cavalli e muli bardati a festa dai vetturini. L’inizio della processione verso il Santuario della Madonna unisce, al fervore religioso, momenti di folklore. Davanti la chiesa i fedeli aspettato che il parroco, monsignor Elio Venditti, preleva dal meraviglioso altare ligneo la statua che si vuole sia formata da un tronco di albero e l’accompagni fuori dalla chiesa per ricevere l’omaggio della delegazione operaia che, con la bandiera del sodalizio, imita per tre volte il segno di croce. Subito dopo, singolarmente o a coppia, tutti i cavalli e relativi conducenti rendono onore alla Vergine con l’inchino, qualche cavallo si inginocchia, e inizia la solenne processione che raggiunge la chiesa madre tra fiaccole, suoni, canti, commozione generale e due ordinate file di cittadini.
L’otto settembre, dopo la celebrazione della messa ci saranno ad accompagnare la processione – con i soli fedeli – per le vie del paese, oltre alla bandiera del sodalizio, sono presenti la bandiera delle “Società Riunite Pastori e Artigiani” ed i gonfaloni del Comune e delle altre organizzazioni presenti nel comune. Prima del rientro in chiesa la statua compie i tradizionali tre giri sotto lo sguardo commosso dei fedeli.
Il giorno 9 in mattinata, dopo la santa messa solenne presieduta dal cardinale Edoardo Menichelli, la delegazione Società Operaia, saluta la statua della madonna all’uscita della chiesa e riparte la processione con la sfilata dei cavalli, più numerosi e riccamente vestiti di quelli della sera del 7 settembre, per riportare la statua nella sua cappella. Lungo il percorso, in piazza Ruggiero Conti, il parroco Venditti e il sindaco Candido Paglione, salutano i presenti augurando i migliori e buoni presagi e dando appuntamento all’evento che si ripeterà tra tre anni. Arrivati al Santuario, si ripete, in modo solenne, che suscita sempre una viva commozione tra tutti i partecipanti e fedeli, il rito del saluto alla Vergine Madre. Il primi a porgere il saluto sono il presidente e il portabandiera della società, e successivamente sfilano tutti i cavalli con i relativi cavalieri per l’omaggio conclusivo della manifestazione religiosa.
Cesidio Delle Donne

Un Commento

  1. Mara Iapoce scrive:

    Bellissima e sentitissima festa. Sono queste le tradizioni che vanno portate avanti, perché QUESTA è la nostra cultura, senza se e senza ma. Basta con il relativismo culturale!

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