Grande entusiasmo e partecipazione, nonostante il maltempo, alla festa dell’Uva tenutasi ieri mattina a Campobasso. La storica tradizione, ripresa in mano dopo quasi 40 anni di assenza dalla Polifonica Monforte e sostenuta dall’Amministrazione comunale e regionale, ha visto sfilare per le strade del centro murattiano quattro carri provenienti da due contrade, ‘Mascione’ di Campobasso e ‘Covatta’ di Ripalimosani e da due paesi della provincia, Oratino e Matrice. A mantenere ben salde le redini di questa tradizione secolare la presidente della Polifonica Monforte, la professoressa Rosa Socci, che ha commentato così l’evento: «Siamo lieti e orgogliosi di riportare alla luce, dopo 40 anni, questa importante tradizione. Dietro questo evento c’è un significato antico. Il vino vecchio, infatti, veniva offerto ai partecipanti come rito propiziatorio per il vino novello. È una tradizione pagana che si è persa nel tempo. In Molise è iniziata quasi 100 anni fa e si svolgeva sia a Riccia, dove i carri sfilavano a settembre, sia a Campobasso, dove la sfilata si svolgeva nel mese di ottobre e vedeva protagonisti anche i carri di Riccia».
Nonostante la pioggia battente i cittadini hanno risposto numerosi all’evento. Musica, cibo e balli della tradizione popolare hanno colorato le strade del centro abbracciando i partecipanti in un’atmosfera coinvolgente.
«Ringrazio i partecipanti, l’Amministrazione e tutte le persone che, nonostante l’acqua, hanno voluto essere presenti – ha aggiunto Rosa Socci – Campobasso è riuscita ad avere la sua festa dell’uva, una festa bella, sobria. Ho notato con grande piacere la gioia nello sguardo delle persone di una certa età così come ho notato anche lo stupore in quello dei più giovani che hanno assistito per la prima volta all’evento. Speriamo di regalare il prossimo anno uno spettacolo ancora più ricco al quale potranno prendere parte tutte le contrade e i paesi che quest’anno hanno presentato richiesta in ritardo e che non siamo riusciti ad inserire».
L’evento, nei giorni scorsi, ha ricevuto diverse critiche da parte di alcuni cittadini riccesi che hanno voluto rivendicare il primato e l’esclusività della festa.
«Mi dispiace se abbiamo creato qualche dissapore – il commento della Socci – ma è importante ricordare che la tradizione è di tutti, quindi in questi casi è meglio stringersi in un solo coro anziché agire da solisti. Chi ha cominciato prima o dopo non ci interessa – ha aggiunto – l’importante è aver riportato in vita una tradizione».
La premiazione del carro vincente, prevista nel pomeriggio di ieri, è stata rinviata a domenica prossima proprio a causa del maltempo. È prevista inoltre una mostra fotografica (in programma la prossima settimana ndr) in cui verranno esposte le centinaia di foto scattate dai presenti ma anche quelle più ‘antiche’ (dagli anni ’20 fino all’88, ultimo anno della sfilata a Campobasso) custodite gelosamente nel tempo dai cittadini.
«Sono contenta – ha concluso Socci – di aver rivisto quei colori e udito quei suoni che per molto tempo ci sono appartenuti. Alle persone che ci hanno criticato rispondo che possono venire a trovarci quando vogliono. Noi campobassani non siamo un popolo di ‘musoni’ come ci hanno definito. Siamo invece persone allegre e vogliamo bene a tutto il Molise».

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