‘Rispunta’ il dentino del bimbo preistorico vissuto 600mila anni fa. In via del tutto eccezionale, il prezioso reperto rinvenuto nell’area di scavo del paleolitico nel 2014, domani tornerà in esposizione, anche se soltanto per due giorni, nelle sale del Museo Nazionale del Paleolitico. Un vero e proprio tesoro quello che, allo stato attuale delle ricerche, rappresenta il più antico resto umano della penisola italiana. Si tratta del primo incisivo superiore sinistro da latte di un bambino deceduto all’età di circa 5-6 anni.
Un’occasione da non perdere dunque e, per questo a fare da cornice all’evento, ci saranno diverse iniziative. Dalle ore 9.30 alle 11 è in programma ‘Scopriamo il nostro museo’.
Dopo l’introduzione e i saluti del professor Leandro Ventura, direttore del Polo museale del Molise. Subito dopo il sindaco Giacomo d’Apollonio parlerà delle iniziative del Comune di Isernia per il Museo del Paleolitico. Infine, l’architetto Pietrangelo Izzo curerà l’intervento dedicato ai progetti in corso per il Museo. Nel pomeriggio un altro convegno, previsto dalle ore 17.30 alle ore19. Il tema scelto è ‘Scopriamo il nostro dentino’. L’introduzione sarà curata da Enza Zullo, direttore del Museo. La parola passerà quindi alla docente dell’Unimol Antonella Minelli che parlerà delle “Testimonianze più antiche del popolamento dell’Italia nel quadro della preistoria europea” . “Il bambino di Isernia-La Pineta” è, infine, il tema curato dalla dottoressa Annarosa Di Nucci.
Durante la serata, in collaborazione con l’Isis “Maiorana-Fascitelli”, sarà possibile fare l’esperienza della ricostruzione della realtà virtuale della fase paleolitica di Isernia-La Pineta, percorso museale multimediale realizzato grazie al finanziamento del Mibac all’interno del progetto “Scuola: spazio aperto alla cultura”, intitolato “La grande storia di Isernia: dalla preistoria alla globalizzazione”, allestito presso il liceo classico.
Il dentino resterà in esposizione anche nella giornata del 19 maggio, in occasione della festa di San Pietro Celestino, compatrono della città. Durante l’esposizione straordinaria, sabato 18 maggio l’ingresso al Museo sarà gratuito dalle 9.30 alle 11 e dalle 17.30 alle 19, e domenica 19 maggio per l’intera giornata. Come è noto, il reperto rinvenuto viene attribuito a Homo heidelbergensis sulla base delle sue caratteristiche, per le sue dimensioni e per la sua età cronologica In Europa, infatti, Homo heidelbergensis è attestato a partire da circa 600 mila anni e rappresenta l’antenato dell’Uomo di Neanderthal che si diffuse successivamente in tutta Europa e che scomparve in seguito alla diffusione dell’Homo sapiens)almeno a partire da 40mila anni fa.
Il dente umano rinvenuto ad Isernia rappresenta una scoperta straordinaria in quanto permette di fare luce sulla variabilità di Homo heidelbergensis, che sembra essere molto pronunciata, e di sottolineare la peculiarità dei resti umani italiani più recenti che mostrano spesso una persistenza di caratteri arcaici se confrontati al resto dell’Europa.

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