Due bimbi l’accompagnano quando passa in rassegna il picchetto d’onore. Altri due, più grandicelli, le fanno compagnia mentre legge il messaggio del Capo dello Stato ai prefetti.
Maria Guia Federico ha voluto dedicare la Festa della Repubblica alle giovani, giovanissime in questo caso, generazioni. Anche nella cerimonia di consegna delle onorificenze al merito della Repubblica ricorda che Piero Calamandrei nel 1955 ai giovani diceva di andare nei luoghi dove è nata la Costituzione. «Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione».
Il 73esimo anniversario della proclamazione della Repubblica a Campobasso ha toccato il sacrario militare del Castello Monforte, poi piazza Pepe e infine il salone del Palazzo del Governo. All’iniziativa promossa dalla Prefettura in collaborazione con il Comando Esercito, hanno preso parte le più alte cariche istituzionali della Regione, i vertici delle forze armate e dell’ordine, le associazioni combattentistiche e d’arma.
«La pluralità e diversità, che la Carta repubblicana ha voluto garantire, vive nella leale collaborazione fra lo Stato e le autonomie, nella sinergia fra i livelli di governo, nell’esercizio quotidiano dei principi di solidarietà e sussidiarietà, finalizzati ad assicurare l’unità della nazione insieme all’efficacia dell’azione pubblica», così il Presidente Mattarella nel messaggio ai prefetti letto da Maria Guia Federico aprendo la cerimonia in piazza Pepe. «Il sentimento di appartenenza – ancora le parole del Capo dello Stato – ad una comunità coesa e solidale si cementa, altresì, attraverso l’equilibrato contemperamento degli interessi, essenza della funzione di mediazione che i Prefetti esercitano in più ambiti, alla ricerca di un punto di incontro che anteponga il bene generale alle convenienze particolari. È un compito tanto più delicato nel momento in cui, specie in alcune aree del Paese, le incertezze del ciclo economico sembrano non offrire solide prospettive a molti lavoratori, soprattutto giovani, ed alle loro famiglie. La condizione di donne e uomini in difficoltà – che richiama ciascuno all’adempimento degli inderogabili doveri costituzionali di solidarietà – è alleviata dalle reti di protezione sociale attive sui territori, spesso con il concorso generoso del volontariato e dell’associazionismo, che meritano la stima e il sostegno delle istituzioni».
Dopo il prefetto, il colonnello Francesco Paolo D’Ianni – comandante militare Esercito Molise e del presidio militare del Molise – legge i messaggi di Mattarella e del ministro della Difesa Trenta alle forze armate. E ancora, i discorsi del sindaco di Campobasso Antonio Battista e del presidente della Regione Donato Toma. Ad impreziosire l’evento, i piccoli del coro della scuola Jovine.
Nel salone di rappresentanza la consegna delle onorificenze: 17 cittadini della provincia di Campobasso che hanno dato lustro alla Repubblica. Tra loro, la presidente dell’Ordine dei giornalisti Pina Petta, il responsabile della chirurgia vascolare della Fondazione Giovanni Paolo II Piero Modugno, la professoressa Antonella Presutti (che presiede la Fondazione Molise Cultura), l’artista Fernando Izzi, il dirigente medico Pasquale Di Biase, il sindaco di Petrella Alessandro Amoroso (Polizia di Stato), il dirigente dei Vigili del fuoco Antonio Giangiobbe: tutti nominati Cavalieri. Daniela Pescolla, dirigente dell’agenzia del Demanio, è stata insignita del titolo di Ufficiale e il giornalista Rai Sergio Bucci è diventato Commendatore.
Alla cerimonia anche la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale Anna Paola Sabatini. Insieme all’Usr, ricorda il concorso che ha voluto promuovere per gli istituti superiori: saranno gli studenti a realizzare il manifesto per le celebrazioni del prossimo anno.

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