Una proposta destinata a far discutere quella avanzata dal capogruppo del Pd alla Regione Francesco Totaro, ovvero far traslocare la Fondazione Giovanni Paolo II da Campobasso a Larino.

“Considerato che dovremmo creare i presupposti per realizzare in basso Molise, nella parte della nostra regione che fa segnare il maggior incremento demografico oltre che quello economico, le condizioni per garantire, non soltanto l’efficienza della sanità pubblica, ma anche l’interazione con quella privata e, se quest’ultima non esiste, dobbiamo spenderci perché le attuali strutture, penso all’ex ospedale Vietri di Larino, diventino il luogo ideale dove collocarla.

Nell’ambito del piano sanitario regionale, credo che oggi più che in passato tale scelta diventi fondamentale per salvaguardare i livelli di assistenza ma anche dare modo al pubblico di interagire con il privato senza sovrapposizioni di sorta.

La mia proposta, muove da più considerazioni di base.

Partendo dal passato, siamo dell’idea che lo stabilimento ospedaliero di Larino sia il luogo ideale dove collocare la Fondazione Giovanni Paolo II. La struttura, peraltro costruita in maniera antisismica, ha tutte le caratteristiche per coprire l’intera offerta di sanità privata in basso Molise oltre che ad essere, polo di eccellenza riconosciuto in ambito nazionale.

Lo spostamento della Fondazione a Larino sarebbe da un punto di vista, non soltanto politico, una svolta di crescita per tutto il territorio e garantirebbe anche quella ripresa dell’economia fortemente penalizzata specie dopo il terremoto del 2002.

Inoltre l’immobile che ospita ora la Fondazione potrebbe diventare la nuova sede dell’ospedale regionale. Di quel Cardarelli che, a differenza del Vietri, sconta gli anni di costruzione ergo potrebbe diventare un pericolo in caso di nuovi e, non certo, preventivabili terremoti.

Al Vietri la Fondazione e al San Timoteo tutto quello che ancora c’è all’ex ospedale di Larino in modo da ampliare e potenziare l’offerta sanitaria pubblica che in basso Molise oggi sconta ritardi e mette a repentaglio i livelli di assistenza con l’allungarsi delle liste di attesa e i disagi per la popolazione residente che, è risaputo, cresce esponenzialmente nei mesi estivi.

Il tutto affinchè si possa ristabilire un equilibrio tra sanità pubblica e privata anche nel Basso Molise, cosi’ come già presente nella zona del Molise Centrale e nel territorio pentro”.

Un Commento

  1. Nicola Felice - Presidente Comitato San Timoteo - Termoli scrive:

    Della serie: non è mai troppo tardi.
    Ricordo che il nostro Comitato San Timoteo, anni fa fece una proposta con un documento ufficiale fatto pervenire, anche con P.E.C., a tutti gli Enti interessati, Parlamentari, Consiglieri Regionali, Provinciali, Comunali, ….. Come risposta: disinteresse totale e silenzio assordante. Mi permetto di suggerire il famoso detto: il treno va preso quanto passa ! Se ti rechi alla stazione a tempo scaduto, solo con il ….. sogno raggiungi la meta.

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