Primo round a Gea Medica: il Tar ha accolto l’istanza della struttura e sospeso il decreto del commissario della sanità che adotta il programma operativo straordinario su cui ad agosto fu siglato l’accordo in Conferenza Stato-Regioni.
La struttura di Isernia lo ha impugnato, chiedendone l’annullamento, perché si è vista attribuire 20 posti letto di riabilitazione ospedaliera. La metà dei 40 previsti dagli standard nazionali per l’accreditamento delle cliniche monospecialistiche. Dunque, Gea Medica rischia grosso. Un elemento di valutazione, questo, che ha concorso all’accoglimento della sospensiva. Nel’ordinanza del collegio presieduto da Ignazio Silvestri ci sono rilievi utili ad un dibattito già piuttosto vivace sul riordino della sanità che sta muovendo da qualche mese i primi passi concreti.
Prima di pronunciarsi sull’istanza cautelare, il Tar aveva chiesto alla Regione e al commissario alcuni chiarimenti. In particolare, visto che il fabbisogno di riabilitazione ospedaliera in provincia di Isernia è pari a 40 posti letto (20 a Gea Medica e 20 all’ospedale della città capoluogo) come intendono soddisfarlo visto che il Veneziale al momento non ha l’accreditamento per questa disciplina e «non dispone delle strutture necessarie ad erogare le terapie riabilitative», si legge nel provvedimento del 5 aprile. Il secondo chiarimento richiesto riguardava una prospettiva più lunga: cioè come sarà possibile soddisfarlo a regime se a Gea si assegnano 20 posti, soglia inferiore a quella minima di accreditabilità.
La relazione depositata, osserva il relatore Monteferrante, «non fornisce risposte puntuali e documentate alle domande del collegio ed anzi conferma che il presidio ospedaliero Veneziale di Isernia non è allo stato autorizzato ed accreditato per l’erogazione delle prestazioni riabilitative intensive e non risultano neppure allo stato autorizzati dal Comune di Isernia gli interventi di adeguamento a tal fine necessari, come emerso in sede di discussione alla odierna camera di consiglio». Ci vorrà tempo per attivare la riabilitazione intensiva al Veneziale, quindi la riduzione dei posti a Gea Medica «appare ingiustificata». Senza dimenticare che la struttura potrebbe perdere l’accreditamento. Una contraddizione, scrive ancora il magistrato, «rispetto allo stesso accreditamento confermato che impone comunque il rispetto di standard minimi, anche per evidenti ragioni di economicità della gestione che presuppone un numero minimo congruo di pazienti assistiti indicato, allo stato, dall’intesa Stato-Regioni in 40 posti».
Accolta la sospensiva, i giudici hanno fissato l’udienza pubblica in cui si entrerà nel merito al 5 dicembre 2017.
Sulla portata della sospensiva in relazione al programma operativo si sta interrogando la Regione. Le scelte e le indicazioni del documento sono infatti contenute anche nell’atto aziendale che le realizza concretamente. Cosa blocca il decreto del Tar? Contattata da Primo Piano, la nuova direttrice generale della Salute Lolita Gallo conferma che insieme ai legali e ai funzionari della struttura si sta esaminando la situazione. E proprio per questo è ancora presto per fare dichiarazioni. ritai

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