E’ una fotografia del disagio che, con la crisi, sta vivendo anche la città capoluogo, la cui economia è stata tradizionalmente caratterizzata dal terziario e dai servizi. Ma anche a Campobasso tanti padri di famiglia hanno perso il lavoro senza avere la possibilità di andare in pensione. Doppiamente vittime della crisi, dunque.

Nella sede dell’Assessorato alle Politiche sociali sono arrivate ben 283 domande per cinquanta posti a disposizione per le ‘famose’ borse lavoro di inclusione sociale, iniziativa promossa per favorire l’integrazione e il reinserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati. Conclusa l’istruttoria, da ieri sul sito del Comune di Campobasso è possibile consultare le graduatorie, con tutti i nomi degli ammessi e degli esclusi.

La maggior parte delle istanze è stata presentata da adulti disoccupati regolarmente iscritti al Centro per l’impiego da almeno tre mesi, come anticipato dall’assessore Alessandra Salvatore a Primo Piano Molise alla vigilia della pubblicazione degli elenchi. “Con questo bando abbiamo cercato di dare maggiore spazio ai nuclei in cui il capofamiglia ha perso il lavoro e che dunque stanno vivendo questo tipo di disagio rispetto ad altre. Queste borse erano indirizzate ad una categoria più ampia di persone rispetto al passato proprio per dare una risposta a situazioni di nuova povertà o di disagio derivante dalla perdita di lavoro, che è un’emergenza di questo ultimo anno soprattutto”.

Il progetto ‘In&hellip Comune per la città’ ha lo scopo di favorire l’acquisizione di conoscenze e competenze professionali e facilitare il raggiungimento di obiettivi di autonomia. Ha la durata di sei mesi e prevede un compenso mensile lordo di 500 euro con un impegno settimanale di 25 ore.

Verde pubblico, segnaletica, canile comunale, ambiente, asili nido comunale, centri sociali, impianti sportivi: queste le attività in cui i borsisti verranno impiegati. Nel caso di persone appartenenti allo stesso nucleo famigliare, verrà scelto il più giovane.

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