Anche quest’anno, come negli anni passati, sono terminate le attività di esplorazione e scavo di due importanti insediamenti preistorici: La Pineta di Isernia e Guado San Nicola a Monteroduni.

Una quindicina di ricercatori, docenti universitari, specializzandi e dottorandi si sono alternati nel mese di luglio, sotto la direzione di Carlo Peretto, in gruppi di lavoro che hanno consentito di differenziare gli interventi e qualificarli sul piano scientifico. Costruttiva è stata la Collaborazione con la Soprintendenza Archeologia del Molise.

Moltissimi i reperti rinvenuti, oltre 800, che continuano ad arricchire il patrimonio già acquisito che ammonta ad oltre 60mila reperti per La Pineta di Isernia e 4.500 per Guado San Nicola. Tutti sono già stati restaurati, catalogati e nella quasi totalità studiati.

All’esplorazione dei due siti ha fatto seguito il lavaggio del terriccio, il vaglio di quanto rimane, setacciando con maglia inferiore al millimetro per la raccolta di resti di microvertebrati quali pesci, rettili, uccelli e roditori. Particolarmente importanti sono questi ultimi perché sono indicatori per definire gli antichi ambienti naturali in cui viveva l’uomo preistorico.

 

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