La sezione di Campobasso di Italia Nostra fa sentire la sua voce sull’abbattimento della sequoia in piazzetta ‘Cesare Battisti’ nel capoluogo di regione.

“Non proprio un albero di sequoia – si legge in una nota – ma più precisamente il tronco dell’albero di sequoia, in quanto è questo che era rimasto con la scomparsa di un segno significativo del paesaggio urbano nel cuore della città. A Campobasso vi sono vari esemplari di sequoia, che appartengono a due specie diverse. La sequoia non è una pianta autoctona, ma originaria degli Stati Uniti occidentali. Il fatto che si sia acclimatata nelle nostre zone è già una sfida vinta: si tratta di una pianta vigorosa, ma eventi sfavorevoli, che si susseguono nei vari anni della sua lunga vita, o interventi non idonei, provocati dall’uomo, hanno finito con l’influire negativamente sulla sua vitalità. Per questo tale pianta avrebbe avuto certamente bisogno di una tutela specifica con cure mirate e diremmo preventive, tant’è che gli interventi, che pure sono stati messi in atto per salvarla, si sono rivelati tardivi e, quindi, inutili”.

Poi c’è un riferimento all’esemplare di sequoia gigante (tra l’altro incluso nella lista degli alberi monumentali del territorio regionale) situato nel giardino del convitto ‘Mario Pagano’ di fronte proprio al tronco di sequoia tagliato.

“Ha perso un compagno di viaggio – il riferimento – ma l’auspicio è che, almeno per esso e per le altre sequoie presenti in città, non si ripeta lo stesso errore e che da ora in poi siano oggetto di cure mirate e costantemente monitorati da esperti con interventi costanti e anticipati”.

Di qui la sollecitazione all’amministrazione comunale di mettere in atto tutti gli accorgimenti utili ed i suggerimenti specifici a tutela delle altre sequoie e ad inserire la cura di tutto il verde pubblico al giusto posto nell’agenda amministrativa.

Un Commento

  1. Michele Rocco scrive:

    L’unico accorgimento è stare alla larga da questi esemplari. Alla larga significa operare con il raggio più lungo possibile, quando si fanno i vari interventi, necessari, nel sottosuolo. Acquisire diversi pareri “disinteressati” di riconosciuti esperti, che dovrebbero fornire un parere concordante, senza oneri per la comunità, semplicemente avendo a cuore il verde cittadino.

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