Un’attività rivolta a prevenire la demenza senile: l’acronimo EPD vuol dire infatti Esercizio per la prevenzione della demenza. Il relativo progetto di studio, presentato a Riccia agli inizi di ottobre, è ora entrato nel vivo. Sono infatti partiti i test e i prelievi e, lunedì scorso, anche le attività ginniche.

Massiccia l’adesione dei riccesi: oltre cento hanno risposto all’appello, come sottolineano dal comune il sindaco Fanelli e gli assessori Santopuoli e Di Domenico.

L’EPD, infatti, è in sostanza, una ricerca clinica che ha lo scopo di verificare se l’esercizio fisico consente di prevenire o almeno ritardare l’insorgenza di demenza. Si tratta dunque di un progetto molto valido che un’amministrazione attenta al benessere dei propri cittadini ha subito avallato, consapevole che la prevenzione e una vita sana sono alla base del benessere individuale.

Nato nel 2010, voluto dall’Università degli Studi del Molise, dal Cus e dal Ce.R.MI. (Centro di ricerca e formazione in medicina dell’invecchiamento), l’Amministrazione comunale di Riccia ci ha subito creduto, tanto che, dopo il capoluogo, è il primo centro molisano ad aderire alla sperimentazione.

EPD nasce per studiare soprattutto l’Alzheimer, la più diffusa e difficile da debellare tra le malattie degenerative. Nel tempo si sono aggiunti altri scopi come ad esempio verificare se l’attività fisica sia in grado di ritardare e prevenire altre malattie degenerative come il morbo di Parkinson che è la seconda malattia più frequente.

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