Don Alessio Rucci, parroco da sei anni a Santa Croce di Magliano, finito nell’occhio del ciclone per una omelia in cui avrebbe bacchettato quanti hanno votato ‘no’ al referendum, non ci sta e precisa.

Il prete non nega di aver parlato di temi ‘pubblici’, ma precisa di aver argomentato di non dover giudicare chi aveva votato per il Sì e chi per il No. E, soprattutto, non è stato proferito alcun giudizio per quanti si sono detti contrari alla riforma costituzionale.

Ulteriori particolari nell’edizione odierna (10 dicembre) di Primo Piano Molise in edicola.

2 Commenti

  1. Loredana Mastrocola scrive:

    Non si deve giustificare, Don Alessio, ha fatto semplicemente il suo dovere. Tra un’istanza di cambiamento e l’immobilismo, ditemi voi che cosa è opportuno scegliere… Il cristiano è prima di tutto una sentinella che, come tale, avvisa quando c’è qualcosa che non va.
    Si può decidere se essere utenti della vita o viventi, tutto qui.

    • Giovanni Gianfelice scrive:

      Sbagli a dire queste cose Loredana. Don Alessio è libero di votare come vuole e per chi vuole ma non è autorizzato durante un’omelia a parteggiare oppure offendere chi non la pensa come lui. Questo vale per lui e per chi riveste dei ruoli pubblici, chiunque esso sia. E noi che abbiamo fatto campagna per il NO al referendum con eleganza lo abbiamo fatto notare. Senza nessuna offesa e senza alimentare nessuna polemica. Tutto qui.

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