Interi campi di ortaggi gelati, serre e capannoni crollati sotto il peso della neve, decine di quintali di latte andati perduti a causa del mancato ritiro dovuto alla difficile percorribilità delle strade. E’ questa oggi la situazione dell’agricoltura e della zootecnia molisana fotografata dalla Coldiretti Molise dopo una prima sommaria ricognizione, ancora in corso, effettuata sul territorio regionale, resa possibile dal lieve miglioramento delle condizioni meteo.

Così, mentre il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, si mostra disponibile al riconoscimento dello stato di emergenza per le zone flagellate dal maltempo, e la Regione Molise e la Provincia di Campobasso si sono già mosse in tal senso, in Molise la Coldiretti comincia a mettere nero su bianco delle perdite subite.

“Non è ancora possibile quantificare le perdite subite – spiega il direttore regionale di Coldiretti, Saverio Viola – in quanto i settori colpiti spaziano dall’agricoltura, con le colture orticole ed arboree per arrivare alla zootecnia, passando per i danni alle molteplici infrastrutture dei settori sopra menzionati. In queste ore – aggiunge Viola – stiamo procedendo con più approfonditi controlli presso i nostri soci al fine di avere un quadro preciso della situazione e procedere con le eventuali richieste di sostegno”.

Particolare criticità si registra nella zona del Basso Molise, dove le produzioni orticole a pieno campo (finocchi, rape, cavolfiore, broccoli, verze, insalate e carciofi) hanno subito danni ingentissimi da gelature, facendo registrare una perdita, ad oggi, di oltre il 50% del raccolto.  Lo stesso dicasi per le colture arboree, specie frutteti vari, oliveti e vigneti, anch’esse flagellate dal gelo. La situazione non è molto diversa nella zona di Bojano e Cercemaggiore dove i danni agli alberi da frutto si sono sommati a quelli dovuti dal mancato ritiro del latte dalle stalle, in taluni casi anche per quattro giorni consecutivi.

Varie difficoltà vanno poi segnalate a Matrice. Qui la prolungata mancanza di energia elettrica ha impedito la mungitura delle mucche causando agli animali la mastite alle mammelle. E’ questa un’infiammazione che impedisce di commercializzare per almeno 10 giorni il latte dei capi che ne sono colpiti, con evidente ricaduta economica negativa per gli allevatori. A tutto ciò vanno inoltre sommati i danni provocati dal crollo di capannoni e rimesse agricole.

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