«Proteggere la salute dei cittadini e la qualità dell’ambiente, contenendo il livello delle sostanze inquinanti entro i limiti di legge, è per noi obiettivo di prioritaria importanza e rappresenta un momento cardine attraverso cui filtrare tutte le politiche volte allo sviluppo sostenibile del territorio». Lo dichiarano il presidente della Regione Molise Paolo di Laura Frattura, e il vicepresidente Vittorino Facciolla, assessore all’Ambiente, in merito alla manifestazione per la tutela dell’ambiente in programma sabato a Venafro promossa da movimenti civici locali.

«Rispettiamo ogni forma pacifica di manifestazione che miri a tenere alta l’attenzione sulle tematiche ambientali e ne cogliamo valore e significato, tuttavia – precisano –, non sono condivisibili e, per questo, meritano una doverosa replica alcune affermazioni riportate testualmente dagli organi di stampa che chiamano in causa direttamente l’operato e l’azione amministrativa dell’Assessorato all’ambiente e di altre strutture tecniche regionali. Ci lasciano perplessi – così Frattura e Facciolla –, i giudizi espressi, probabilmente senza i dovuti approfondimenti, sul Piano rifiuti, sul Piano della qualità dell’aria e sul Piano energetico etichettati come «tra i peggiori che si potessero approvare». Parimenti sono assolutamente infondate, e non vorremmo pensare anche frutto di confusione o cattiva fede, espressioni prossime alla faciloneria con cui si afferma «non può partire un Piano per la deviazione del traffico perché non arriva l’ok dalla Regione», assolutamente non è così. Omettendo di entrare nel tecnicismo, è bene ricordare che la pianificazione ambientale costituisce un passaggio imprescindibile per una efficace azione di gestione del territorio e che la coerenza e il sincronismo tra i diversi piani sono garanzia di questo; la redazione di tantissimi Piani (rifiuti, nitrati, energetico, tutela delle acque, qualità dell’aria, gestione delle alluvioni, etc..) era attesa da almeno un decennio. In poco più di tre anni abbiamo profuso tutti gli sforzi necessari per colmare l’enorme gap con le regioni virtuose, oltre ad aver dato giusto riscontro a obblighi normativi comunitari e nazionali evitando anche onerose procedure di infrazione».

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