I sindacati confederali hanno deciso quindi di riunire domani i lavoratori della Gam. All’ordine del giorno le novità nella trattativa col gruppo Amadori, aggiudicatario dei beni della filiera attraverso la società controllata Agricola Vicentina, in vista del vertice previsto venerdì a Roma. Un nuovo incontro, questo, da cui pare che l’azienda romagnola si aspetti passi avanti concreti, se non la firma dell’accordo sindacale almeno l’assenso delle organizzazioni alla proposta che ha messo sul tavolo.

È proprio questa proposta ad aver allarmato le maestranze, insieme ai tempi ipotizzati per la ripresa dell’attività. Amadori conta di riaprire l’incubatoio entro 8­-10 mesi dall’avvio della ristrutturazione, che partirà però solo dopo la chiusura delle intese che a Cesena considerano essenziali: quella sulla finanza pubblica e quella coi sindacati. All’incubatoio si prevede la riassunzione, come avventizi e con contratto dell’agricoltura, di 30­-35 persone, che nel conto diventano 70 considerando la rotazione proposta. Primo intoppo, questo. Primo dato che ha fatto storcere il naso agli operai.

Per il macello l’ad del gruppo romagnolo ha indicato oltre 3 anni di lavori prima della riapertura, che consentirebbe il rientro di altre unità delle complessive 280 oggi in carico. Rispetto al macello l’impegno di Amadori è a utilizzare il personale del bacino Gam.

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