Giorni contati per ciò che resta dell’amministrazione comunale guidata da Nicandro Cotugno. I consiglieri pronti a rassegnare le dimmissioni, infatti, sarebbero ormai sufficienti a decretare la fine anticipata della legislatura (ne occorrono almeno undici). “Scalpitano” i cinque “dissidenti” (Raimondo Santilli, Benedetto Iannacone, Sergio Petrecca e Marco Valvona), che di recente hanno anche sottoscritto un documento col quale si impegnano ufficialmnte alle dimissioni. Prontissimi anche l’ex assessore Adriano Iannacone e gli esponenti di “Città Nuova”, Antonio Sorbo e Carlo Potena. I cinque “pattisti” (Angelamaria Tommasone, Vincenzo Cotugno, Enzo Bianchi, Alfredo Ricci e Massimiliano Di Vito), dopo un primo incontro interlocutorio tornano a confrontarsi domani sera, ma le dichiarazioni rilasciate da alcuni di loro non sembrano concedere molto spazio ad “inciuci” o espedienti da prima Repubblica che i venafrani non apprezzerebbero affatto. Solo la particolare congiuntura politica (le comunali di Isernia e il pronunciamento del Tar sulle regionali) ha finora trattenuto gli esponenti de “Il Patto” dal compiere l’eclatante gesto. Domani sera dovrebbero riunirsi anche gli stessi “supersiti” di quella che era la maggioranza. Dei quattordici eletti della lista “Venafro Sarà”, solo in sette sono rimasti a supportare il sindaco Nicandro Cotugno. Per tentare di tracciare il punto della situazione e studiare una impossibile “strategia”,. il neo capogruppo dell’ex maggioranza, Michele Mascio, dopo due tentativi falliti ha riconvocato una specifica riunione per il pomeriggio di domani. Certamente si discuterà anche della mossa unilaterale del primo cittadino, che nei giorni scorsi ha inserito in giunta Ludovico Giulianelli, in veste di “esterno”. Una scelta apparsa poco comprensibile ai più, che ha ulteriormente complicato il già caotico quadro politico locale. In molti si sono anche chiesti come possa Giulianelli aver accettato tale incarico, “macchiando” inutilmente la sua breve ma finora irreprensibile storia politica. Il commissariamento dell’Ente, insomma, sarebbe dietro l’angolo. Colpi di scena non sono tuttavia da escludere, per cui non è affatto detto che Nicandro Cotugno si veda costretto a farsi anticipatamente da parte. In fondo alla scadenza naturale della legislatura manca meno di un anno…

 

“L’amministrazione Cotugno si avvia verso il suo inglorioso epilogo nel modo peggiore” – ha affermato Antonio Sorbo, ricordando che, “nonostante il termine sia scaduto da oltre 20 giorni, la giunta è il alto mare nella predisposizione del bilancio consuntivo 2011, che doveva essere approvato entro il 30 aprile 2012. Da indiscrezioni raccolte sembra che i conti non tornino e che sia accertato ormai lo sforamento del patto di stabilità da parte dell’ente, circostanza, questa, che se confermata avrebbe una serie di pesanti ripercussioni sull’attività amministrativa. Forse per questo motivo non si riesce a chiudere il bilancio e a portarlo all’approvazione del Consiglio comunale” – ha sottolineato. “Un fatto ancor più grave se si considera che il risultato del rendiconto 2011 deve essere il primo dato inserito nel bilancio di previsione 2012 che va approvato entro il 30 giugno prossimo. Anche del bilancio di previsione, a poco più di un mese dalla scadenza del termine di approvazione, non si hanno notizie e l’amministrazione brancola nel buio. Non vorremmo che l’amministrazione voglia tornare ai vecchi metodi, già fortemente censurati dalla Corte dei Conti, quando, fino a qualche anno fa, venivano inseriti nel bilancio di previsione i dati del rendiconto non dell’anno precedente ma di due o tre anni prima. Sarebbe un modo per “falsificare” il bilancio. Per questo motivo – ha aggiunto Sorbo – martedì mattina protocollerò al Comune di Venafro una richiesta di informazioni al responsabile del settore finanziario dottor Roccolino, che immagino sia anche il responsabile del procedimento, e al revisore dei conti chiedendo contestualmente alla Prefettura di intervenire. Infine – ha concluso Sorbo – tale situazione sarà da me segnalata anche alla Corte dei Conti del Molise che, proprio su mia segnalazione, nel 2007 si pronunciò sulla mancata approvazione del rendiconto nei termini previsti stabilendo che, in tale caso, vanno attivati i poteri sostitutivi”.

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