ospedale Caracciolo 2014

Chi spera che la definizione di ”ospedale di area disagiata” possa prevenire altri tagli ai servizi dell’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone forse si sbaglia. Una lettera del primario di ortopedia di Venafro – che dirige tutta l’unità operativa complessa della Provincia di Isernia di cui fa parte anche quella agnonese – ha annunciato che da lunedì 19 gennaio nella cittadina alto molisana non ci sarà più il medico ortopedico a disposizione. Cesseranno dunque tutte le attività legate al reparto. Il dottore Daniele Cerimele, ortopedico dell’ospedale, secondo quanto annunciato dalla missiva giunta da Venafro sarà trasferito ad Isernia, per aiutare l’unico medico del settore presente al Veneziale nelle attività sanitarie. Nel nosocomio la notizia ha generato notevoli malumori, ma a risentirne è soprattutto l’utenza. Da lunedì i più e meno attempati dovranno farsi accompagnare al SS. Rosario oppure in caso di visita ambulatoriale ad Isernia. Si allungano i tempi e pure le spese.

Le attuali attività che si svolgono al Caracciolo prevedono tre volte la settimana l’ambulatorio ortopedico, prestazioni in day surgery, consulenze al pronto soccorso e in lungodegenza nel reparto, dove sono ricoverate persone con il femore o con altre ossa rotte. Attività che dalla settimana prossima spariranno.

E oltre alle attività “ordinarie” di ortopedia, non ci sarà più la possibilità di svolgere il servizio di ecografia alle anche per i bambini. Un servizio che – che da quanto ci raccontano nel presidio ospedaliero – è garantito solo ad Agnone. E mentre da un lato c’è l’impegno del direttore del distretto sanitario agnonese di riattivare ambulatori con figure mediche che non operavano da tempo in città – come l’urologo, il fisiatra, il dermatologo – adesso si taglia un reparto essenziale.

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