Decine le segnalazioni che continuano ad arrivare in redazione sullo stato pietoso in cui versano molte arterie del capoluogo. In alcuni casi, come quelli di lamentare disservizi, le redazioni delle testate giornalistiche locali diventano un valvola di sfogo per i cittadini-utenti che non hanno altro mezzo per esternare la propria rabbia.
Talvolta, va detto anche questo, l’organo di informazione, la tv, il quotidiano, viene considerato molto di più di quanto realmente “vale”. Ciò dipende principalmente dalla mancanza di pudore di chi amministra. Fiumi di inchiostro per denunciare che le strade di Campobasso sono simili, per certi versi, a quelle di una cittadina del Medioriente attraversata da un conflitto bellico. Nemmeno l’educazione da parte di chi siede sugli scranni di Palazzo San Giorgio di far finta di prendere in considerazione le sollecitazioni, in particolare quelle che arrivano dai lettori. Niente, nulla. Il silenzio.
Manca il buon senso, l’educazione. Il rispetto. Non per il quotidiano che fa da tramite: a chi scrive tutto sommato la latitanza dell’amministrazione non può cagionare danni oltre qualche pneumatico rovinato. Manca il rispetto per il cittadino, per quella persona che paga le tesse, che crede nel diritto, nelle istituzioni.
Riproporre ancora una volta l’elenco delle strade e dei marciapiedi al limite della praticabilità è praticamente inutile. L’amministrazione comunale continua a fare orecchie da mercante: nemmeno un briciolo di dignità per reagire, per fornire una risposta, una giustificazione, una, come si suol dire, pezza d’appoggio.
Ci sono delle amministrazioni che non credono negli organi di informazione, una scelta su cui si può discutere, ma è sempre una scelta che va rispettata. Non si può dire ciò di Palazzo San Giorgio, che ha alle dipendenze un portavoce, validissimo giornalista, che tra l’altro ha fatto la storia nel recente passato di Primo Piano Molise. Professionista preparato e profondo conoscitore delle dinamiche della comunicazione. Ma evidentemente nemmeno lui nulla ha potuto con una classe dirigente che probabilmente pensa che tutto quanto fatto è ben fatto e nessuno è titolato a chiedere conto. Un po’ l’atteggiamento che i cronisti riscontrano quando il mentore dell’amministrazione comunale di Campobasso, il senatore uscente Roberto Ruta, convoca la stampa. Si assiste al solito monologo (a prescindere dall’argomento) e al termine le domande non sono consentite, mai.
Insomma, una strategia di comunicazione che diventa difficile stabilire se paghi o meno. Di fatto lo stato di precarietà della maggior parte delle strade del capoluogo peggiora di giorno in giorno. Chi ha avuto la sventura di investire qualche euro per acquistare un’auto nuova vive uno stato di agitazione che si acuisce ad ogni fosso. Ma questo non sembra essere un problema di chi amministra la città capoluogo. Pazienza. E meno male che Bastianich a Campobasso non c’è mai stato.
ppm

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