«Avrei preferito che il commissario alla Sanità del Molise fosse stato Donato Toma non per altro visti gli impegni presi dal presidente della Regione per l’ospedale Caracciolo. Mi riferisco in particolare a due determine, una per l’installazione di nuovi macchinari, l’altra per l’assistenza pediatrica durante i giorni festivi in alto Molise. Documenti fondamentali per il futuro della struttura di frontiera, ma attualmente sospesi nel limbo in attesa che qualcuno li ratificarli». Edmondo Amicarelli, assessore al Comune di Agnone, interviene sulla nomina del commissario (Angelo Giustini, ndr) e sub commissario alla Sanità (Ida Grossi) del Molise. «Al di là degli schieramenti partitici, resto dell’idea che Toma poteva essere l’uomo giusto, attento conoscitore del territorio e delle strutture, per poter dare un volto migliore alla sanità regionale». L’esponente dell’esecutivo Marcovecchio, chiara espressione del centrodestra in provincia di Isernia, guarda avanti e apre ai due nuovi tecnici nominati da Roma. «Chiederò subito un incontro ad entrambi per illustrare quanto accade nel nostro ospedale dove la situazione non è delle migliori. Sia all’ex generale Giustini, che alla Grossi dirò che gli abitanti delle aree interne, la stragrande maggioranza anziani, non sono più intenzionati o disposti a chiedere l’elemosina e aspettare altro tempo per aver riconosciuto un diritto sacrosanto, quello alla salute, sancito dalla Costituzione italiana all’articolo 32». A riguardo Amicarelli sembra avere le idee molto chiare. «Non pretendiamo alcun regalo bensì quello che ci spetta e promesso da anni, ma in realtà mai concretizzato». Il riferimento, manco a dirlo, va al decreto Balduzzi che prevede tutta una serie di servizi per gli ospedali di area disagiata (status conferito al Caracciolo) ma «puntualmente evaso dalla precedente maggioranza guidata da Paolo Frattura» sottolinea Amicarelli. «È necessario intervenire in maniera celere con atti e delibere – ripete ancora il biologo agnonese – dando riposte fattive ad un territorio a rischio desertificazione alle prese con il dilaniante fenomeno dello spopolamento. Mi auguro che i due tecnici lo facciano, altrimenti siamo pronti a fare le barricate» conclude Amicarelli.

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