Un risveglio triste, pesante, tumefatto dal dolore per la scomparsa di una giovane vita, una mamma, una moglie, una ragazza ben voluta da tutti. Ci vorrà del tempo prima che Agnone si riprenda dal terribile colpo al cuore sferratogli alla vigilia del Santo Natale. La notizia della morte della 38enne Pina Orlando, lanciatasi da ponte Testaccio a Roma, ha scosso l’intera comunità che continua a domandarsi come sia potuta accadere una tragedia del genere. Risposte che semmai dovessero arrivare serviranno davvero a poco per capire cosa sia accaduto nella testa di Giuseppina quella maledetta mattina di giovedì 20 dicembre. Risposte che potrebbero essere riportate in alcune ipotetiche lettere che la donna avrebbe scritto prima di compiere il gesto, così come riportato nell’edizione di ieri dal quotidiano Libero. Beffarda ironia della sorte avrebbe voluto che oggi, 22 dicembre, la mamma agnonese festeggiasse il suo compleanno. Trentotto candeline che, purtroppo, non spegnerà mai. Non si danno pace i familiari distrutti dalla sofferenza e ai quali non rimane che stringersi intorno al marito Francesco, che non ha più lacrime da versare. Resta flebile la speranza di poter rivedere le due gemelline che a quanto pare sarebbero volate insieme alla mamma dal ponte della Capitale.
A riguardo continuano le ricerche di Polizia e sommozzatori dei Vigili del fuoco che da ieri mattina hanno ripreso a scandagliare i fondali del fiume Tevere dove è stato ritrovato il corpo di Pina. Ricerche proseguite senza sosta ma che di ora in ora, senza altre novità, inducono a pensare al peggio. Ovvero, che le due sorelline siano finite nelle acque gelide insieme alla mamma e trascinate dalla corrente del fiume. Restano contrastanti alcune testimonianze che vorrebbero la donna essersi lanciata da sola, mentre altre asseriscono di aver visto volare nel vuoto anche le due gemelle. E così, inutile ribadirlo, si spera in un miracolo e nel fatto che la 38enne molisana abbia abbandonato le piccole figlie da qualche altra parte. Nel frattempo ad Agnone, l’amministrazione comunale ha deciso di spegnere le luminarie natalizie in segno di lutto.
Annullata anche la Ndocciata della Vigilia di Natale, quella più sentita dagli agnonesi e che nelle scorse edizioni ha visto la coppia partecipare all’evento con una contrada cittadina. «Di concerto con l’associazione della Ndocciata, l’amministrazione comunale ha inteso annullare la manifestazione in programma per il giorno 24 dicembre – scrivono da Palazzo Verdi dove ieri mattina si è tenuto un tavolo tecnico con i principali attori del rito del fuoco -. L’evento tragico che ha colpito la città di Agnone è senza precedenti e ha sconvolto non solo i familiari ma tutta la comunità. Sara, Benedetta e Pina sono figlie, sorelle e nipoti di questa terra ed è giusto e doveroso che, in queste ore di angoscia – prosegue la nota pubblicata sulla pagina Facebook del Comune – venga reso loro omaggio stringendosi in un ossequioso e doveroso silenzio attorno alla famiglia. Non si può e non si deve far finta di nulla. Riteniamo, pertanto, che l’annullamento della manifestazione che per Agnone rappresenta l’identificazione delle proprie origini, sia quanto di più necessario vada fatto in questo momento». Una decisione non facile, visto che la Ndocciata attira in città migliaia di turisti e innesca un giro di affari notevole: prenotazioni in alberghi e ristoranti già raccolte da giorni, viaggi organizzati anche da altre regioni. «La Ndocciata di Natale è dedicata a Gesù Bambino che nasce. Non è turistica. Si potrebbe dedicarla alla immane tragedia che ci ha colpito come momento di preghiera», ha suggerito qualcuno. Per altri, la maggioranza, «è il momento della preghiera e del silenzio» e dunque non si può dare seguito all’evento. Migliaia di persone in città, negozi e ristoranti aperti fino a tardi, la macchina dello spettacolo che ha ricadute positive sul turismo, tutti fattori incompatibili con il terribile lutto che ha sconvolto gli agnonesi. Ndocce spente dunque, questa è la decisione presa, in segno di lutto e di rispetto nei confronti del dolore delle famiglie colpite dalla vicenda romana.
In dubbio anche la rappresentazione della 59^ Natività organizzata dal Cenacolo Culturale francescano ‘Camillo Carlomagno’ che potrebbe essere spostata al giorno dell’Epifania e nel ricordo delle vittime dell’immane tragedia. Almeno per questa volta non vale il motto “the show must go on”.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.