Lo stanno smantellando giorno dopo giorno, mattone dopo mattone. Provvedimenti portati avanti in rigoroso silenzio e resi noti, si fa per dire, solo alla vigilia dell’entrata in vigore. È stato così per il Punto nascita, Otorinolaringoiatria, Pediatria, Chirurgia. Ed è così per le cucine dell’ospedale ‘San Francesco Caracciolo’ che dal primo febbraio prossimo chiuderanno i battenti. La notizia a PrimopianoMolise viene confermata dall’assessore comunale con delega alla Sanità, Edmondo Amicarelli che intanto ieri mattina a Campobasso ha incontrato il direttore amministrativo, Antonio Forciniti.
Al momento si parla di una chiusura provvisoria per consentire lavori di ristrutturazione, ma in realtà si mette fine ad un altro servizio della struttura sanitaria altomolisana. L’ennesimo. A quanto pare troppo pochi i quattordici posti letto a disposizione nell’unico reparto ancora in vita, Medicina, per giustificare la presenza di quattro operatori impiegati quotidianamente nelle cucine che, secondo l’Asrem, non avrebbero requisiti strutturali idonei. Anche su questo bisognerebbe che l’Asrem rendesse pubblici i verbali delle ispezioni che in prima battuta, stando a fonti attendibili, avrebbero confermato la regolarità dei locali.
Dal prossimo mese il confezionamento dei pasti sarà affidato ad una ditta esterna di cui già si conosce il nome, la Cooperativa Tre Stelle riconducibile alla famiglia Policella che in passato ha lavorato negli ospedali di Larino e Termoli. Agli organi di stampa la procedura di affidamento resta sconosciuta, con l’ex capitano dei Nas Forciniti che temporeggia parlando di situazione momentanea mentre nelle prossime settimane il servizio sarà affidato con bando pubblico. Nel frattempo Amicarelli, che si è fatto sentire nelle sedi competenti, sottolinea come il «provvedimento è su scala regionale e rientra nelle direttive dell’Asrem pronta ad attuarlo anche per gli altri nosocomi». Inoltre l’assessore, dopo l’incontro avuto con Forciniti, ha rassicurato che il personale delle cucine sarà riconvertito all’interno del “Caracciolo”. Cambia poco visto che si è di fronte all’ennesima tegola la quale si abbatte su una struttura già penalizzata da pesanti tagli a servizi vitali.
Sull’ultimo atto allertate anche diverse sigle sindacali pronte a dare battaglia. In definitiva mentre si continuano a sopprimere servizi, nulla di nuovo giunge da Campobasso in merito al laboratorio di Radiologia, dove tecnici e l’unico medico garantiscono prestazioni a singhiozzo con mezzi obsoleti, vedi ad esempio una Tac risalente al 2000. Mattone dopo mattone, la sanità pubblica in alto Molise rischia di crollare definitivamente da un momento ad un altro.

Un Commento

  1. Paletti pasqualino scrive:

    4×6=24×20€=480€ al giorno:14pasti=35€ solo per dipendenti +costo degli alimenti=42€ al giorno per degente.tanto pagava pantalone.ad Maiorca agnonesi.

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