La sanità in alto Molise, insieme al problema della viabilità, resta al centro del dibattito politico. Ma le soluzioni tardano ad arrivare. Nell’ultimo consiglio comunale di carne a cuocere ne è stata messa tanta, poche però le risposte alle istanze della comunità. Nessun chiarimento è arrivato per esempio sui famigerati accordi di confine con il vicino Abruzzo, strada obbligata per garantire il diritto alla salute di una popolazione che vive a cavallo di due regioni e per di più in un’area disagiata. L’operazione, se portata avanti, avrebbe consentito al Caracciolo di poter usufruire di personale medico e infermieristico del vicino Abruzzo: nefrologi, ma soprattutto medici del servizio di emergenza territoriale.
Ma che fine hanno fatto gli accordi di confine? A che punto era la trattativa? L’ultimo consiglio non è servito a chiarire i dubbi. Anzi.
Per l’ex vicesindaco, che ha partecipato ai lavori dell’assise, sono stati dimenticati in qualche cassetto del Ministero o della Regione. «Sono l’unica salvezza per il nostro ospedale. Allargare il bacino di utenza del Caracciolo al di fuori dei confini regionali, come tra l’altro sottoscritto in passato con l’assessore alla Sanità abruzzese Silvio Paolucci, è un discorso da riprendere repentinamente» ha detto in aula Maurizio Cacciaviliani.
Ma se per l’ex amministratore della giunta Carosella ci sono le carte, per il direttore amministrativo dell’Asrem, nominato da Frattura, non esiste alcun documento. Insomma gli accordi di confine restano per Forciniti una mera volontà verbale dell’Abruzzo.
Nel dibattito si inserisce l’assessore Paolucci. Il titolare della Sanità regionale abruzzese – in carica fino all’insediamento di Marsilio, eletto governatore domenica scorsa – dà un’altra versione. Gli accordi di confine erano stati definiti – dice l’assessore che tornerà a fare il consigliere di opposizione per i prossimi cinque anni – ma poi sono stati bloccati dalla politica molisana, «ma non conosco i motivi». Insomma i ragionamenti tra il governo D’Alfonso e l’allora giunta Frattura erano già in stato avanzato, ma poi qualcosa si è inceppato per colpa del Molise. «Perché – spiega ancora Paolucci, interpellato dall’Eco dell’alto Molise – io la delibera regionale l’avevo pronta».

 

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.