Nella terra dei canguri con quel sentimento che riaffiora in ogni circostanza in maniera viscerale: l’essere di sangue italiano. Franco Salzano, 70 anni, è uno di quegli agnonesi che si fa onore e porta in alto il nome dell’Italia e del Molise in Australia. Prima nel campo immobiliare, ora in quello della ristorazione, Salzano è emigrato 40 anni ad Adelaide insieme ai quattro fratelli, Tonino, Pasqualino, Giovanni e Peppino. Titolare del ristorante ‘Bocelli’, in onore del famoso cantante, dà lavoro a quaranta dipendenti, molti dei quali arrivati dallo stivale. Oggi, Frank conosce a perfezione come muoversi nella grande isola ed è considerato un punto di riferimento, un faro, per i tanti giovani del Belpaese che decidono di trasferirsi nel sud dell’Australia, dove la colonia italiana, tra prima e seconda generazione, è arrivata a toccare 85mila presenze. Sposato con Angela, originaria di Casacalenda, tre figli, Franco, ha conservato un rapporto indissolubile con le sue radice e alla domanda di cosa gli manca più dell’Italia, replica repentinamente: “Agnone”. Tuttavia è consapevole che se fosse rimasto nella terra che gli ha dato i natali non avrebbe mai realizzato quanto fatto in Australia. Una nazione – ci ripete ossessivamente – che ha imparato a rispettare gli italiani capaci di farsi valere in ogni campo, soprattutto quello lavorativo.
«I primi anni sono stati i più duri – sottolinea – poi quando metti su famiglia non hai più tempo per nostalgia o rimpianti». Al ristorante ‘Bocelli’, situato sulla Hutt Strett ad Adelaide, si preparano piatti tipicamente italiani, carne o pesce non fa differenza, ma non disdegnano altri tipi di cucine. «Oggi – spiega Franco – non è più come 40 anni fa, i prodotti made in Italy, dalla pasta all’olio arrivano più facilmente». Trecento coperti che possono arrivare fino a 500: gli affari al ‘Bocelli’ vanno a gonfie vele. «Non ci possiamo lamentare. Siamo aperti tutti i giorni dell’anno e chiudiamo solo a Natale». Proprio nel giorno della nascita di Gesù, Franco invita nella sua abitazione a Norwood, grazioso paese a cinque minuti da Adelaide, i “suoi” ragazzi, così l’agnonese definisce i lavoratori del ‘Bocelli’, e per non fargli sentire la lontananza dagli affetti più cari gli prepara un menù particolare. Ostriche e aragoste bagnate da prosecco e champagne, ma anche prosciutto, pasta alle vongole e porchetta. «E come se fossero tutti miei figli e quando ci riuniamo a tavola quasi si sentono gli zampognari», scherza. Membro del direttivo della Federazione dei molisani nel South Australia, quando gli chiediamo l’episodio che ricorda con particolare affetto, Franco, che appare un uomo tutto di un pezzo, non riesce a trattenere le lacrime e ci dice: «Quando un funzionario del governo italiano in trasferta in Australia mi avvicinò e mi disse: siete più italiani voi che vivete qui e non quelli che sono dall’altra parte». Negli anni scorsi ha ricevuto il riconoscimento dalla Camera di Commercio di Isernia in occasione della X “Premiazione della fedeltà al lavoro e del progresso economico”. A ritirare la pergamena i due fratelli di Franco (assente per motivi di lavoro), Tonino e Raffaele, visibilmente emozionati.

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