La misura è colma. Le ultime dichiarazioni sull’ospedale di Agnone («in estate prevedo forti disagi per il Pronto soccorso») rilasciate dal riconfermato direttore generale della Asrem, Gennaro Sosto, oltre a provocare allarme sociale, stanno suscitando reazioni da parte di amministratori e cittadini. Tra i più agguerriti il sindaco, Lorenzo Marcovecchio che proprio qualche giorno fa, a PrimopianoMolise, ha detto che «è ora di smetterla di penalizzare solo ed esclusivamente la struttura sanitaria alto molisana».
Tra i problemi da risolvere la cronica carenza di personale medico che sta mettendo in ginocchio un ospedale il quale continua a subire tagli indiscriminati. «Sono pronto a tutto pur di non sottostare agli ennesimi ridimensionamenti studiati a tavolino dai vertici dell’Asrem indifferenti ad un’area abitata in prevalenza da persone anziane» ha poi aggiunto alla testata giornalistica l’avvocato agnonese. Chi gli è vicino, ovvero i suoi più stretti collaboratori nelle stanze di Palazzo Verdi, parlano di un Marcovecchio su tutte le furie che non intende starsene con le mani in mano di fronte ad una situazione del genere.
Così nelle ultime ore si susseguono notizie che vorrebbero il primo cittadino aver interpellato della vicenda il prefetto di Isernia affinché intervenga sui commissari alla Sanità senza dimenticare il presidente della Regione Molise, Donato Toma. La pazienza è finita, fanno trapelare dalla casa comune, dove il sindaco continua a sbottare dicendosi pronto di volersi mettere a capo di una grande mobilitazione popolare che coinvolga l’intero territorio. Tra le tante azioni da mettere in campo ce ne sarebbe (il condizionale è d’obbligo) una eclatante che di ora in ora si fa sempre largo. Occupare la statale Trignina, anello di congiunzione tra l’Adriatico e il Tirreno. Al momento voci che potrebbero trovare conferma se da Campobasso non arriveranno risposte immediate su quanto concerne il futuro del “San Francesco Caraccioo”.
Un’idea, quella di occupare la Trignina, che già in passato fu paventata dall’allora vescovo di Trivento-Agnone, il compianto e battagliero monsignor Antonio Santucci. All’epoca non se ne fece niente, ma questa volta più di qualcuno sarebbe intenzionato a metterla in pratica. Dunque alzare l’asticella della protesta per ottenere risultati la strategia alla quale un intero territorio starebbe seriamente pensando. Intanto Marcovecchio, interpellato sulla questione preferisce non rilasciare dichiarazioni in merito, ma la tempo stesso valuterebbe anche altre ipotesi. Chi lo conosce bene, infatti, parla di una persona furibonda che avrebbe confidato di essere pronto a riconsegnare finanche la fascia tricolore al prefetto di Isernia.
«Lo farà se le cose non cambieranno» si lascia scappare di bocca un suo fido scudiero che poi aggiunge: «Il sindaco è provato, stanco, stufo, ma non per questo arrendevole di fronte quello che resta un tema di vita o di morte». Per il momento e in cerca di conferme, dall’Alto Molise è tutto, a voi studio…

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