Il fiume Verrino ad un passo dalla omonima fondovalle, l’arteria che collega i centri dell’Alto Molise alla statale Trignina. Le immagini inedite girate con un drone e concesseci dallo studio “Le Iridi Digitali” di Agnone testimoniano, se ce ne fosse ancora bisogno, la gravità di quanto accade lungo il letto del fiume affluente del Trigno. Argini letteralmente sgretolati e gabbioni distrutti dalla piena delle acque che, alimentate dalle piogge torrenziali delle ultime settimane, mettono a serio rischio l’importante strada gestita dalla Provincia di Isernia. In particolare preoccupa il tratto nei pressi dello svincolo per ‘Santa Lucia’ dove, come testimoniano le foto, il Verrino è a pochi metri di distanza dalla sede stradale la quale da un momento all’altro potrebbe cedere. Al momento caduti nel vuoto gli appelli dell’amministrazione comunale di Agnone che nei mesi scorsi ha inoltrato presso la Regione Molise lo stato di calamità naturale. Richiesta che non ha prodotto alcuna risposta se non un semplice sopralluogo dei tecnici della Difesa del suolo arrivati da Campobasso. Dopodiché il nulla assoluto. Quanto accade sulle rive del fiume, un tempo balneabile nonché meta di pescatori, è la risultante di anni di incuria da parte dell’uomo incapace di mettere in campo azioni concrete affinché da evitare un disastro annunciato. Nei giorni scorsi da Palazzo Verdi, il sindaco Lorenzo Marcovecchio, ancora una volta, ha impugnato carta e penna per denunciare lo stato di fatto.
«Facendo seguito alle nostre precedenti e ripetute segnalazioni si comunica che a seguito delle copiose piogge che hanno investito il territorio comunale nell’ultimo periodo, si continuano a registrare segnalazioni di dissesti e pericoli su tutto il territorio comunale sia urbano che extra urbano. Dato atto che l’Amministrazione comunale non è in possesso di disponibilità economiche che consentano il benché minimo intervento ed a scanso di responsabilità personali si rinnovano le richieste fin qui inviatevi. La situazione di maggiore pericolosità vede gli argini del fiume Verrino, ormai privo di briglie, erosi dal corso del fiume consentendo allo stesso l’avanzata verso le sedi stradali, in particolare quello della fondovalle Verrino».
Destinatari dell’ennesima missiva oltre i ministeri dell’Ambiente, Difesa del territorio e delle Infrastrutture, il presidente della Regione Molise, Donato Toma, gli assessori regionali Nicola Cavaliere, Vincenzo Niro e Roberto Di Baggio. Messo al corrente della situazione anche il direttore della Coldiretti Molise, Aniello Ascolese.
«Siamo di fronte ad una vera e propria catastrofe idrogeologica – commenta l’assessore al ramo del Comune altomolisano, Tonino Scampoamorte – oltre a quanto accade lungo il fiume Verrino, non possiamo certo dimenticare le chiusure di due strade comunali: la S.P. Montesangrina che porta al comune di Rojo del Sangro e quella che collega Colle Lappone a Colle San Pietro, causa due imponenti smottamenti franosi».

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