Inserimento nel Piano operativo sanitario dell’ospedale di Agnone come struttura di area particolarmente disagiata e nessun vento di crisi all’interno dell’esecutivo comunale. A dare le due notizie è Lorenzo Marcovecchio nell’intervista rilasciata a PrimopianoMolise. A Palazzo Verdi, il sindaco del Comune altomolisano, ai microfoni della testata giornalistica, ha ribadito a chiare lettere l’impegno sulla problematica sanitaria che ormai da anni attanaglia il san Francesco Caracciolo.
«Non passa giorno che il sottoscritto con l’intera giunta, in stretto contatto con l’amministrazione regionale, non si occupi della vicenda. Chi intende far passare la questione Caracciolo come un fatto politico, strumentalizzando i risvolti, è uno sciacallo che sa di far male al territorio e all’intera comunità». Inevitabile il passaggio sulle dichiarazioni del governatore Donato Toma che in un recente incontro a Palazzo San Francesco ha parlato di probabile trasformazione del presidio in ospedale di comunità.
«Il discorso è ben diverso e molto più articolato – afferma l’avvocato agnonese -. Toma, come del resto l’amministrazione comunale, si sta battendo affinché il Caracciolo mantenga lo status di area disagiata come contemplato nel famigerato decreto Balduzzi. La conferma arriva dal fatto che nella giornata di ieri (mercoledì per chi legge), a Roma, presso i ministeri della Salute e dell’Economia è stato presentato il nuovo Pos con l’ospedale agnonese che figura come struttura di area disagiata. Al contempo c’è da dire che il presidente della Regione – prosegue – contrariamente a quanto accaduto nella precedente legislatura, non è il commissario alla sanità regionale il che lo esautora da poteri diretti. In merito alla dichiarazione sull’ospedale di comunità si tratta esclusivamente di voci riportate da Toma e provenienti dalla Capitale di fatto non confermate dagli addetti ai lavori. Inoltre è mia intenzione annunciare l’apertura di un canale con l’UniMol in particolare con il neo rettore Luca Brunese per impiantare un discorso universitario che coinvolga il Caracciolo. Certo, i tempi sono lunghi, ma se non si inizia, mai si potrà dire dove si potrà arrivare».
Ed ancora, Marcovecchio respinge al mittente le accuse di non voler parlare di ospedale nel prossimo consiglio comunale fissato per il 30 luglio. «Invito chiunque a leggersi i verbali dei consigli precedenti dai quali capirà come il Caracciolo rientra nelle nostre priorità assolute. Dopodiché attendiamo quanto accadrà a Roma in questi giorni per avere un quadro completo e muoverci di conseguenza». Non solo sanità. Il primo cittadino allontana perentoriamente le ultime voci che vorrebbero una crisi con le dimissioni del vice sindaco Linda Marcovecchio. «L’amministrazione viaggia a gonfie vele e non temo nel dire che siamo presenti su ogni situazione. Probabilmente siamo meno presenti sui giornali e siti Internet dove ahinoi chi ha più tempo da spendere riesce a starci di più, ma sono esigenze lavorative diverse. Mi dispiace smentire chi mette in giro simili castronerie o si aspettava possibili crisi, contestualmente capisco perfettamente chi desidererebbe ottenere qualcosa per il quale è stato sonoramente bocciato tre anni fa».

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