La pesante ondata di maltempo che in queste ore sta attanagliando, in maniera particolare, i centri del Molise altissimo, riporta all’attenzione dell’opinione pubblica e degli addetti ai lavori l’importante e vitale opera dell’unico presidio ospedaliero presente in zona, ovvero il ‘San Francesco Caracciolo’. Un ospedale ancora alle prese con serissimi problemi di personale e mancanza di macchinari che costringe, spesso e volentieri, i pochi operatori a rivolgersi al ‘Veneziale’ di Isernia. Continui sono i viaggi delle ambulanze che fanno da spola tra il capoluogo altomolisano e quello di provincia per esami i quali potrebbero essere tranquillamente effettuati ad Agnone se solo ci fosse una organizzazione decente. A riguardo non trovano conferma le promesse fatte dal governatore Donato Toma, il quale, a più riprese, ha ribadito di tenere a cuore le sorti di una struttura riconosciuta a livello ministeriale di area disagiata grazie al famigerato decreto Balduzzi. Tuttavia la cronica assenza di medici quali radiologi, cardiologi, tanto per citare qualche esempio, la dice lunga su uno stato di cose ormai non più tollerabile. Capita così che esami quali Tac con contrasto, causa maltempo e quindi l’impossibilità di arrivare ad Isernia, vengono rinviate nonostante patologie di grave entità. Capita che fratture di femore non possono essere gestite perché le modernissime sale operatorie non sono più frequentate ormai da mesi da specialisti. Ma la lista dei disservizi in quello che per anni è stato una sorta di clinica svizzera è lunga. Lunghissima da far impallidire chiunque crede di vivere in un Paese sviluppato. È mai possibile che chi di dovere non riesca a capire come il ‘Caracciolo’, soprattutto nel periodo invernale, rappresenti un’ancora di salvezza per le popolazioni dell’alto Molise e Vastese? È mai possibile che un concetto sancito dalla Costituzione come quello alla salute viene puntualmente violato? Domande legittime che puntualmente riemergono in maniera drammatica per una utenza ultrasessantenne la quale meriterebbe rispetto e considerazione non solo quando è chiamata al voto.
Qui Agnone. Non solo ‘Caracciolo’. Altro presidio fondamentale resta quello del distaccamento dei Vigili del fuoco che in queste ore fa registrare decine e decine di interventi. Gli uomini di via Degli Emigranti infatti sono impegnati su più fronti. Dal trasporto dei dializzati, al soccorso di automobilisti in panne, al salvataggio di animali, gli angeli della neve, in silenzio e senza squilli di tromba, mettono in campo tutta la loro esperienza, professionalità e umanità. Dalla serata di ieri le squadre in azione tra bufere e temperature polari sono state raddoppiate e si andrà avanti così fino a quanto le condizioni meteo non miglioreranno. Niente pullman in partenza da Agnone per la Val di Sangro dove la Sevel ha sospeso per due turni le attività complice il mancato arrivo di componenti meccanici. Resta aperta l’ex Istonia 86 in direzione Castiglione Messer Marino. Dalla giornata di ieri in azione anche il gatto delle nevi dei Carabinieri.
Qui Capracotta. Oltre un metro di neve e termometro che ha raggiunto i meno 10 gradi centigradi. Il tetto degli Appennini fa registrare la situazione più estrema. Causa la bufere, nella tarda serata di ieri, l’amministrazione comunale, di pari intesa con la Provincia ha deciso di chiudere la provinciale SP 87 Montesangrina nel tratto Capracotta – Civitelle (Monteforte) e quella da Capracotta che conduce a Guado Liscia in direzione Agnone. Restano transitabili sia la provinciale per San Pietro Avellana sia quella per Castel del Giudice. Per chi proviene da Isernia è consigliato la percorrenza sull’Isernia-Castel di Sangro proseguendo per Castel del Giudice. Infine per chi proviene da Agnone può percorrere la Pescopennataro-Castel del Giudice transitando per il bivio di Guado Liscia.
Qui Pescopennataro. Quattro spazzaneve più un gatto delle nevi i mezzi in azione a Pescopennataro dove la coltre bianca sfiora il metro di altezza e la temperatura è scesa a -8. Gli anziani in paese – sottolinea il primo cittadino Pompilio Sciulli – vengono raggiunti telefonicamente per qualsiasi evenienza mentre a preoccupare sono le forti raffiche di vento che azzerano la visibilità.
Qui Pescolanciano. Manolo Sacco, sindaco di Pescolanciano ha messo a disposizione della popolazione il suo numero del cellulare. «Per qualsiasi problema – scrive su facebook – chiamatemi».

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