L’ennesima strada interpoderale spezzata in due da un dissesto idrogeologico che in Alto Molise continua a mietere disastri a causa di incuria e manutenzione ordinaria. È quella che collega l’abetaia di Montecastelbarone (Agnone) ai centri abruzzesi di Roio del Sangro e Rosello, in provincia di Chieti. Si tratta di un tracciato immerso in una natura incontaminata dal valore ambientale, turistico e soprattutto lavorativo. Ebbene sì, perché ai suoi bordi si estendono boschi di proprietà del Comune altomolisano che, tramite la Comunità Montana, sfruttano legna per uso domestico. Introiti che assicurano la salvaguardia del bilancio di Palazzo San Francesco e senza i quali le varie amministrazioni succedutesi finirebbero sotto. Tuttavia l’intera area versa in un degrado totale come tiene a ribadire il consigliere di ‘Nuovo Sogno Agnonese’, Daniele Saia che solleva il caso.
«È da circa un anno che i proprietari terrieri di quella zona sollecitano interventi all’amministrazione comunale che, di contro, ha ritenuto opportuno infischiarsene. Prova ne è che attualmente la frana non è segnalata e la strada non presenta alcuna segnaletica di chiusura. Inoltre mi giunge voce che non esiste alcun controllo nei confronti delle ditte boschive, le quali, dopo aver svolto le operazioni di taglio, lasciano i boschi in cattivo stato. Ancora una volta, quale gruppo di opposizione in Comune, siamo a dover denunciare l’inefficienza di una maggioranza che puntualmente è incapace di dare risposte concrete ai cittadini. Quanto accade a Montecalbarone – incalza Saia – è solo la risultante di una gestione ballerina e al contempo superficiale della cosa pubblica che, a nostro avviso, meriterebbe ben altri amministratori». E pensare che l’interpoderale Montecastelbarone – Roio del Sangro fu inaugurata nel lontano 1951 da un certo senatore Remo Sammartino.
«Nel vedere quello sfregio Sammartino si rivolterebbe nella tomba – commenta ancora Saia, che poi aggiunge – è necessario interpellare anche i comuni abruzzesi affinché prendano in esame la fattibilità di produrre interventi immediati in modo tale da non disperdere l’utilità di una strada, non solo utile, ma dall’inestimabile valore ambientale e paesaggistico». A recepire la gravità della situazione, la comunità montana Alto Molise che, negli ultimi giorni, a quanto pare, ha dato mandato ai propri tecnici di redigere un progetto per sanare la problematica e quindi venire incontro alle esigenze dei titolari dei terreni boschivi che costeggiano l’interpoderale. A riguardo da segnalare un sit in che ha visto il consigliere Saia intervenire e farsi carico di quanto accade. Infine, non è un segreto come la riserva di Montecastelbarone, un tempo non troppo remoto, era meta preferita di amanti del pic-nic anche grazie alla presenza di una sorgente dalle acque cristalline, ma oggi, purtroppo, letteralmente abbandonata a se stessa.

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