Il giorno più atteso oggi a San Martino in Pensilis, perché al di là di quello che viene impresso a caratteri cubitali sui manifesti della festa patronale, l’evento più atteso, quello pluri-secolare della Carrese, non è scontato si tenga, anzi, è più forte la probabilità che non si faccia. Ma la speranza è l’ultima a morire, come ha sancito anche il decreto cautelare del Tar Molise. A tenere banco il provvedimento di divieto emesso dalla prefettura di Campobasso, su cui è stato presentato il doppio ricorso poi rigettato come sospensiva e aggiornato come merito al 23 maggio. Il sindaco Caravatta convoca oggi la Commissione di Vigilanza e sulla scorta di prescrizioni e nuove ordinanze, l’organismo dovrà dire sì o no alla Carrese, ma sarebbe solo un atto propedeutico, attraverso cui sperare che la Prefettura revochi il diniego di giovedì scorso. Insomma, tutti col fiato sospeso e questa vicenda avrà un epilogo, in un senso o nell’altro, a due ore dalla benedizione dei buoi, prevista per le 13. Alle 16 l’ora thrilling, che faranno i Carri dei Giovani, Giovanotti e Giovanissimi? Il programma, oltretutto, prevede alle 19 la celebrazione liturgica e alle 22 il concerto musicale in piazza con la band dei Blackstone. Ma se non si correrà la Carrese sarà tutta un’altra musica e l’atteso vulnus della sicurezza e ordine pubblico potrebbe mostrare la corda, c’è tensione per come potrebbe reagire la comunità locale se si dovesse bissare il 2015.

Grande partecipazione alla messa dei Carristi col vescovo De Luca

L’organizzazione della Carrese va avanti, ieri tutto il giorno con gli addetti a preparare il tracciato, anche perché non si può rimanere in scacco sino all’ultimo a San Martino in Pensilis. Tradizione gastronomica e conviviale, quella di mangiare tutti assieme alla vigilia della gara seppie e piselli. Don Nicola Mattia, parroco di San Martino in Pensilis, ci dice che prima menzione storica di San Martino risale a prima dell’anno mille per una diatriba tra il vescovo di Larino e l’abate di Montecassino. Tutto si è risolto con una mangiata di seppie e fave, oppure seppie e farro che il monastero di San Nicola a San Martino ogni anno doveva a Montecassino e ieri si è rinnovato questo rito. Atmosfera diversa, invece, sabato sera. Una comunità intera a raccolta nella chiesa di San Martino in Pensilis per la messa dei carristi e delle famiglie, che tradizionalmente si tiene all’antivigilia della corsa dei carri, quest’anno in dubbio per la seconda volta negli ultimi 4 anni. Atmosfera carica, dunque, dinanzi al vescovo Gianfranco De Luca e a don Nicola Mattia, parroco a San Martino. Lance in alto coi tre colori sociali dei carri di Giovani, Giovanotti e Giovanissimi e in prima fila gli esponenti istituzionali, tra cui il sindaco Massimo Caravatta e il neo Governatore eletto Donato Toma, che si è detto stupefatto dalla partecipazione popolare registrata nel rito religioso. Dalle parole di monsignor De Luca, che non si è curato delle critiche ricevute dopo l’intervento solidale verso la realtà sammartinese di venerdì mattina, «La consapevolezza che la Carrese non è una semplice manifestazione, ma rappresenta l’identità di un popolo». Insomma, un momento di coinvolgimento emotivo e di devozione assoluto.

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