Arriva puntuale. Ad attenderlo sul manto erboso del campo sportivo di Guglionesi il prefetto Maria Guia Federico, il presidente della Regione Donato Toma, l’assessore alla Protezione civile Nicola Cavaliere.
Tante le autorità presenti a Guglionesi per accogliere il capo dipartimento della Protezione civile nazionale, fra loro il sindaco del paese Mario Bellotti, il questore di Campobasso Mario Caggegi, l’assessore alle Infrastrutture Vincenzo Niro, il capo del dipartimento Territorio della Regione Giuseppe Giarrusso.
Puntuale Angelo Borrelli, puntuali le domande che lo sollecitano ancora una volta a spiegare cosa sta accadendo all’area interessata dal sisma e cosa consiglia alla popolazione. Così, il capo della Protezione civile non può fare altro – visto che lo sciame continua – che ripetere quel che aveva già dichiarato a Campobasso dopo il tavolo al Palazzo del Governo: «Abbiamo investito della questione gli esperti della Commissione Grandi rischi che hanno valutato che c’è stato un innalzamento del livello di sismicità di questa zona per il quale non è da escludere il verificarsi di eventi sismici anche di maggiore intensità. Chi non si sente sicuro in casa fa bene a rivolgersi alle strutture di accoglienza approntate. Fin quando non sarà terminato lo sciame, bisogna tenere alta l’attenzione».
Così come è diretto nelle raccomandazioni, altrettanto è cauto nel rispondere alle domande sulla valutazione del fatto che le scosse che si susseguono ormai da giorni sono centinaia. Un bene o un male? Terreno insidiosissimo quando si tratta di terremoti. «Non voglio ripetere errori del passato. Non sappiamo quante scosse ancora ci saranno, ma confermano che c’è un innalzamento del livello di sismicità», taglia corto.
La macchina dei soccorsi e dell’assistenza, aggiunge poi, funziona. Evidenzia il lavoro della Prefettura e del prefetto, della Regione e del governatore: «C’è un grande sforzo da parte di tutti».
I danni, sintetizza, non sono di grandissima entità, ma ci sono evacuazioni, edifici che rappresentano un pericolo, inagibilità. In tutta l’area le persone assistite sono 340.
La Regione chiederà lo stato d’emergenza. La relazione è in corso di definizione. «Abbiamo l’80% dei dati che sono necessari», spiega dal suo ufficio in viale Elena nel pomeriggio Giarrusso. La sua struttura completerà l’analisi oggi, quando anche tutte le risultanze delle verifiche sui ponti del Liscione saranno a disposizione (articolo a pagina 3). Entro lunedì probabilmente la richiesta ufficiale, con delibera di giunta, al Consiglio dei ministri. «Stiamo evitando di fare le cose in fretta perché una richiesta di stato di emergenza – spiega Giarrusso – va corroborata in maniera precisa e dettagliata. Dallo Stato dobbiamo avere una risposta seria, le premesse ci sono tutte come anche la telefonata fra il premier Conte e il governatore Toma dimostra».
«C’è il coinvolgimento del dispositivo statale, di strutture operative, della
Protezione civile nazionale, dei Vigili del fuoco, delle forze di polizia che hanno degli oneri straordinari che devono essere ristorati – così Borrelli sul punto – Fa bene la Regione a chiedere lo stato d’emergenza. Istruiremo la richiesta e al primo Consiglio dei ministri utile credo possa essere deliberata e valutata la decisione anche in ordine alle prime risorse da mettere a disposizione».
Sui tempi, non c’è certezza che la questione andrà in Cdm martedì, ma resta assai probabile. Comunque non molto oltre l’inizio della settimana.
ritai

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