C’è una sorta di maledizione che tesse la trama sul mondo dei trasporti pubblici molisani. La corda è stata tirata troppo e gli incidenti stanno diventando sin troppo frequenti. Solo per un combinato disposto del fato tra destino benevolo e prontezza di riflessi ieri, sulla statale 87, poi chiusa al traffico per permettere i soccorsi, un torpedone è andato a fuoco. Un pullman dell’Atm distrutto dalle fiamme ieri mattina in provincia di Campobasso, sulla strada fra Larino e Casacalenda. Nessun ferito tra le persone a bordo, tra cui 37 studenti di un istituto superiore di Casacalenda, solo grazie alla prontezza dell’autista che, appena ha visto fuoriuscire del fumo dal cofano, ha fermato il mezzo e ha fatto scendere velocemente i ragazzi. In pochi minuti le fiamme hanno avvolto il veicolo, distruggendolo, davanti agli studenti fermi sul ciglio della strada e ai passeggeri di un secondo bus che stava sopraggiungendo. Sul posto, al km 189,500 della statale 87 Sannitica, sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Termoli e del distaccamento di Santa Croce di Magliano, insieme ai Carabinieri della Compagnia di Larino, guidati dal comandante Raffaele Iacuzio, arrivato insieme ad alcune pattuglie. Chiusa la strada in entrambi i sensi di marcia, con deviazioni sulla statale 647 “Fondo Valle del Biferno”.
Sul posto anche personale di Anas. Non c’è voluto molto prima che l’incendio di ieri mattina sul bus tra Ururi e Casacalenda provocasse anche polemiche. A sollevarla in modo duro è stato il sindaco di Ururi Raffaele Primiani. Il rogo è avvenuto poco prima delle 8 di questa mattina le squadre dei Vigili del Fuoco di Termoli e di Santa Croce di Magliano sono intervenute per l’incendio di un autobus che trasportava studenti tra Larino e Casacalenda. Le cause sono al vaglio del personale Niat (Nucleo Investigativo Antincendi Territoriale) del comando provinciale dei Vigili del fuoco di Campobasso. Per Primiani, «In merito a questa vicenda l’incidente di questa mattina, per fortuna senza gravi conseguenze per gli studenti e i lavoratori, merita un’attenzione particolare. Il servizio del trasporto pubblico che deve garantire di norma l’incolumità dei passeggeri troppo spesso i questi ultimi mesi ha preso le sembianze di una vera e propria roulette russa. I nostri ragazzi così come tutti i lavorati che ogni mattina circolano sulle strade molisane hanno il diritto di ricevere un servizio dignitoso, un servizio che tuteli l’integrità morale e fisica. È inammissibile rischiare la vita andando a scuola e recandosi a lavoro. Una situazione questa al tempo stesso evidenzia lo stato di precarietà in cui versano gli autisti sempre più costretti ad azioni estreme pur di garantire al minimo il servizio nonostante gli stipendi che stanno diventando sempre più una chimera. Oggi l’istituzione non può tacere di fronte ad una tragedia sfiorata, anzi deve prendere posizione per rimarcare il sacrosanto diritto degli utenti e degli autisti di spostarsi in totale sicurezza sulle strade». Per il Comitato Basso Molise per il Bene Comune, invece, «Ennesima tragedia sfiorata nell’entroterra molisano, terra di nessuno, area dimenticata dai politici, anche da quelli qui residenti. Strade fatiscenti, ponti in bilico, mezzi di trasporto pubblici che prendono fuoco, linea ferroviaria soppressa, autoambulanze vecchie e tecnologicamente obsolete, Pronto Soccorso intasato, personale sanitario al collasso, anziani lasciati morire per assenza di posti letto. Nessuno scrupolo, nessun rimorso, nessun progetto da parte della classe politica dirigente ormai insediata da oltre 20 anni con cambi di casacca e scambi di poltrone, per recuperare quella che è diventata un’area al collasso. Indignarsi non serve, dire “vergogna”, non è sufficiente, il Basso Molise deve abbandonare il Molise». Infine, la nota di Palazzo Ducale: L’Amministrazione comunale esprime solidarietà e vicinanza ai ragazzi ed alle loro famiglie che questa mattina hanno vissuto momenti di grande paura per il grave episodio riguardante l’incendio di un autobus di linea sulla statale 87 tra Larino e Casacalenda, con l’auspicio che fatti del genere non debbano più accadere».

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