Furti in casa propria con refurtiva pagata pochi spiccioli: è l’ultima trovata di diverse ragazze minorenni della “Bojano bene”. I casi accaduti a quanto pare sarebbero diversi, purtroppo il fenomeno non è venuto fuori, in quanto la maggior parte dei genitori che hanno scoperto gli episodi, vista la delicatezza della questione, hanno preferito limitarsi a redarguire le proprie figlie per evitare clamori e pubblicità negativa per l’intera famiglia agli occhi dell’opinione cittadina. Del resto è comprensibile il timore dei genitori di mettere in piazza situazioni imbarazzanti che coinvolgono i propri figli, per giunta minorenni, con il rischio di far loro vivere l’esperienza, non certamente bella e positiva, prima dell’interrogatorio nelle strutture delle forze dell’ordine e poi della deposizione nelle aule giudiziarie.
«Casualmente mettendo in ordine nella cameretta di mia figlia, sedicenne, studentessa delle scuole superiori – ha confidato una mamma -, ho scoperto che gli oggetti in oro che aveva avuto in regalo in occasione della prima comunione e della cresima, e che conservava gelosamente in un piccolo cofanetto, erano spariti, la scatola era completamente vuota, tra l’altro avevo notato che non li aveva neanche addosso o messi in qualche altra parte. Nello stesso tempo avevo notato che aveva una borsetta griffata. Ho chiesto spiegazioni prima sulla provenienza della borsetta, la risposta, ovviamente scontata, è che si trattava di un regalo da parte di alcune amiche, allora l’ho incalzata sui regali in oro che non erano più nel cofanetto, dapprima ha cercato di rispondermi in maniera evasiva, poi messa alle strette mi ha confessato ogni cosa, raccontandomi che l’oro l’aveva portato, in compagnia di un’amica, anche lei minorenne, in un negozio “Compro oro”, ricevendo in cambio soldi per un importo notevolmente inferiore rispetto all’effettivo valore degli oggetti. Minacciando di prendere seri provvedimenti nei suoi confronti e messa di spalle al muro, mi ha fatto anche il nome dell’amica che l’aveva accompagnata, la quale conosceva bene la commessa per cui non era nuova a queste compra-vendite».
La ragazza ha fatto poi il nome anche di altre amiche della sua cerchia scolastica, tutte minorenni, che avrebbero venduto ai negozi “Compro oro” oggetti di valore trafugati in casa senza farsene accorgere dai familiari. Sembra che ci sia anche la complicità di una persona maggiorenne.
«A questo punto – ha aggiunto la mamma della ragazza -, mi sono sentita in dovere di avvertire e mettere in guardia anche i genitori delle amiche di mia figlia, trovando diverse conferme. Mi risulta che qualche mamma si sia anche recata presso uno di questi negozi dove la figlia aveva portato l’oro per cercare di riaverlo indietro, trattandosi di regali particolari, purtroppo i tentativi sono risultati vani».
Naturalmente nel registro quotidiano di carico di quel “Compro oro” non figurava il nome di sua figlia e di alcuna minorenne, anche perché è necessario fornire un documento per effettuare un’operazione di vendita di oggetti preziosi, anche se a volte, è noto, molti commercianti chiudono un occhio in presenza di minorenni pur di prendere tutti gli oggetti in oro che questi portano loro nel negozio in cambio di pochi spiccioli. Gli oggetti portati da minorenni vengono spesso caricati sul primo cliente maggiorenne che arriva nell’esercizio commerciale, oppure ci sono persone maggiorenni e compiacenti che figurano al posto dei minorenni. Un fenomeno che a quanto pare è ben più ampio e sconcertante di quello che ha scoperto la signora in questione, per cui non è da escludere che ci siano delle complicità, una rete occulta vera e propria dedita a questo facile e remunerativo commercio.
Quando un genitore scopre una situazione che vede coinvolto un proprio figlio, non sempre ha il coraggio di rivolgersi alle forze dell’ordine dato che subentra il timore di causare un trauma o imbarazzo ai figli e all’intero nucleo familiare per questi spiacevoli episodi.
L’unica cosa che è trapelata in questa brutta storia, è che diversi genitori si sono adirati, e non poco, con i loro figli.
Ermes

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